"La nazionale italiana deve essere italiana". Roberto Mancini boccia l’apertura agli oriundi. Il ct Conte ha chiamato Vazquez e Eder per il doppio impegno con Bulgaria e Inghilterra. "Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. È la mia opinione".
A chi fa notare che la Germania ha vinto l’ultimo Mondiale anche grazie agli oriundi, Mancini risponde: "Ma i loro giocatori sono nati in Germania...Io penso che un giocatore italiano meriti di giocare in Nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. Questa è la mia opinione". E a Mancini, Conte risponde così: "Si può fare sempre polemica attorno alla Nazionale o anche, come succede, attorno a me. Io dico che non sono il primo nè sarò l’ultimo a far questo tipo di convocazioni, queste sono le regole, questo è il calcio".
E ancora: "Si può fare sempre polemica attorno alla Nazionale o anche, come succede, attorno a me - ha continuato il Ct, presentatosi a Coverciano con tosse e raffreddore - io rispetto ogni opinione, non ho fatto nulla di strano, avrei voluto vedere questi giocatori un mese fa se ci fosse stato lo stage, così non è stato e quindi li valuterò adesso, deciderò se aggregarli alla maglia azzurra o meno. L’importante è che attorno alla Nazionale ci sia un dibattito sempre costruttivo e ribadisco che in Nazionale vengano sempre i migliori, nessuno deve considerarla un ripiego perchè magari non viene chiamato da un’altra rappresentativa".
E sull'argomento è intervenuto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio: "Se uno è convocabile può giocare in Nazionale, il discorso è chiuso.
Con un oriundo abbiamo vinto il Mondiale del 2006 - ha ricordato il presidente federale riferendosi a Camoranesi - e Conte ha libertà assoluta di individuare le persone che hanno la titolarità di giocare. Si parla tanto di ’ius solì sportivo e poi si discute per queste due convocazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.