A carte scoperte. La Roma è cresciuta e ha stilato il piano per continuare a farlo. Ieri, all'Olimpico, ha battuto in scioltezza il Torino per 3-1 con i gol di Mkhitaryan (al 27'), arrivato già a quota 7 in campionato (l'anno scorso ne segnò 9), Veretout (al 43' su rigore) e Pellegrini (al 68'), prima della rete della bandiera di Belotti (al 73'). Granata ora ultimi in classifica e penalizzati dall'espulsione di Singo, ingenuo nei due falli da giallo in 14 minuti. A inizio stagione la squadra di Fonseca, fra problemi strutturali (mancava il direttore sportivo) e di gioco, non sembrava fra le favorite per la corsa al quarto posto. Passate 12 giornate i giallorossi sono terzi a pari punti con la Juve, dando la sensazione di aver appena spiccato il volo. La Roma ha infatti il terzo miglior attacco del campionato (dopo Milan e Inter), ma ha trovato anche una certa stabilità difensiva. In tutta la stagione, inoltre, ha perso solo contro il Napoli (tolta la sconfitta a tavolino con il Verona).
La squadra gira, si diverte, segue l'allenatore che a inizio anno, anche visto il cambio di proprietà, sembrava esser destinato all'esonero ma che ora appare saldamente al comando della nave. In attesa di recuperare il gioiellino Zaniolo, che ieri in Austria ha superato la visita di controllo al ginocchio operato. Oltre al campo, però la Roma si dimostra ambiziosa anche fuori. Ieri mattina il presidente del Coni Malagò (insieme al segretario generale Mornati) ha ricevuto a Palazzo H il numero uno della società giallorossa, Dan Friedkin, accompagnato dal figlio Ryan e dall'amministratore delegato del club Fienga. L'incontro è durato circa un'ora e si è parlato di politica sportiva, nazionale e internazionale. La famiglia Friedkin ne ha però anche approfittato per parlare del progetto relativo alla Roma stessa. Al termine dell'incontro con Malagò, che ha regalato loro una borsa dell'Italia Team con una tuta e una maglia della nazionale olimpica, i dirigenti giallorossi hanno incontrato anche il presidente della Figc Gravina. Il confronto (relativo a progetti per lo sviluppo del calcio) è durato circa 30 minuti e da entrambe le parti è stata espressa grande volontà di collaborazione.
Gravina ha consegnato due maglie dell'Italia, la numero 9 e la numero 10 con sulle spalle rispettivamente i nomi dei due imprenditori. E la Roma ormai gioca a carte scoperte. In campo e fuori. Con la chiara ambizione di crescere.
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