Roma, Inter e Milan che partenza flop. Chi sarà l'anti-Juve?

Solo il Napoli, tra le big, tiene il passo della Signora. Ma il mercato ha aumentato i divari

Roma, Inter e Milan che partenza flop. Chi sarà l'anti-Juve?

Ma esiste una anti-Juve? Le note dello spartito sono appena all'inizio, eppure suonano sinistre per le rivali dei campioni uscenti. Alla seconda giornata i bianconeri vantano 2 punti di vantaggio sulla Roma, 5 sull'Inter, 6 sulla Lazio. A secco anche il Milan che però ha una partita da recuperare. Delle grandi o presunte tali, solo il Napoli viaggia a punteggio pieno. E il programma della terza non appare generoso con chi si ritrova a inseguire: la Roma è attesa al Meazza dal Milan nell'anticipo di venerdì; l'Inter è di scena a Bologna e il Napoli rende visita ad una affamata Sampdoria. Il tutto mentre la Signora affronterà, sia pure in trasferta, il neo-promosso Parma. A meno di ulteriori sorprese c'è il rischio che il gap aumenti a tutto favore della Juventus. E allora si fa strada una domanda per niente retorica. I clamori estivi su Inter, Roma e Milan poggiavano sulla sabbia? O sono venuti meno per ragioni contingenti?

Al momento l'unica certezza riguarda la Juventus, obiettivamente più forte e competitiva di quella passata che comunque ha vinto il settimo scudetto consecutivo e stava compiendo un miracolo in casa del Real Madrid. L'arrivo assordante di Cristiano Ronaldo, che prima o poi riprenderà a segnare gol a mitraglia, non può far passare sotto silenzio gli acquisti di Cancelo e Emre Can, il ritorno di Bonucci, le conferme di Pjanic, Dybala e compagnia. Spetta ad Allegri sfruttare al meglio il tanto a disposizione.

E le altre? Come si può dire che si siano rafforzate al punto da ridurre il gap? Il Napoli s'è addirittura indebolito per le partenze di Jorginho e Reina e l'arrivo di nessuno. Per sua fortuna ha in Ancelotti un valore aggiunto come s'è visto con il Milan. Curioso che De Laurentiis, nel momento in cui ha ingaggiato uno dei migliori allenatori in circolazione, abbia speso pochi spiccioli per rinforzare la squadra. In porta c'è Ospina, nelle vesti di playmaker stano alternandosi Hamsik e Allan. Meglio prima. Cosa dire poi della Roma? Il ds Monchi, rispondendo alle attese del presidente Pallotta, molto concentrato sul bilancio, ha ceduto oltre ad Alisson due pezzi da novanta come Nainggolan e Strootman. Sul piano amministrativo tre colpi importanti: da una parte per il valore attribuito al portiere (70 milioni), dall'altra per le bizze, gli infortuni e l'età dei due centrocampisti. Sotto il profilo sostanziale il discorso cambia. Se Olsen è in crescita, il carattere, il temperamento e gli attributi non sono ancora cosa di Cristante e Pellegrini. E non dimentichiamoci, un anno fa, l'uscita consensuale di Salah che ha fatto la differenza nella semifinale di Champions League con il Liverpool.

Quanto all'Inter, il tempo passa, i giocatori vanno e vengono, ma i risultati restano sempre quelli: deludenti. Spalletti è già sulla graticola, e non solo per l'ologramma del gufetto Conte appollaiato sulla sua spalla. Possibile che non riesca a dare, il tecnico di Certaldo, una identità a questa pazza squadra? A forza di modificare modulo e formazioni, la confusione regna perenne. Il ds Ausilio ha portato a casa tanti uomini, quasi tutti interessanti. Manca però quel regista che in nerazzurro non si vede dai tempi di Cambiasso. Modric non è arrivato e non s'è visto neppure un suo clone. Del Milan ci sarà tempo di parlare.

Qui vale la pena di accennare alla modestia del centrocampo dove manca un Gattuso, il giocatore. Evidenti invece gli errori di Gattuso, l'allenatore, nella gestione del secondo tempo al San Paolo. Dove il maestro Ancelotti gli ha rifilato tre buffetti.

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