Gli Europei di quest'anno verranno ricordati a lungo per la brutta disavventura capitata a Christian Eriksen, il cui cuore che aveva smesso di battere dopo un improvviso malore in campo è stato "riacceso" grazie alla prontezza di riflessi del capitano danese e dei medici accorsi per rianimarlo, con massaggio cardiaco e defibrillatore. Tra gli episodi degni di nota c'è anche il gesto di sfida di Cristiano Ronaldo: alla vigilia della partita con l'Ungheria CR7 ha tolto due bottigliette di Coca Cola dal tavolo della conferenza stampa, consigliando a tutti di bere acqua. Alcuni hanno gradito la mossa "salutista", altri invece hanno storto la bocca. Il titolo del colosso di Atlanta che in borsa ha perso l'1,6%, pari a circa 4 miliardi di dollari. Nota a margine: Coca Cola è uno degli sponsor di Euro 2020.
Se il portoghese scansa le bottigliette della bibita gassata più famosa del mondo, un altro campione, il francese Paul Pogba, fa un gesto simile: finita la partita con la Germania il centrocampista del Manchester United si è presentato in conferenza stampa e ha tolto la bottiglia di Heineken che aveva davanti. Salve, in questo caso, le bottigliette di Coca Cola. In questo caso non per una scelta salutista ma religiosa: Pogba, infatti, è musulmano e per la sua religione il consumo di alcol è proibito. Anche la Heineken è uno degli sponsor di Euro 2020. Per giunta il premio "Man of the Match" (Uomo partita) per Francia-Germania, sponsorizzato proprio da Heineken, era stato assegnato proprio a lui.
I giocatori non sono burattini e sono liberi di manifestare le proprie idee. Però non sfugga questo particolare: gli sponsor sborsano cifre da capogiro che contribuiscono, in buona parte, a mantenere in piedi tutto il mondo del pallone, compresi gli stipendi da nababbi che percepiscono Ronaldo e Pogba. Non sarebbe il caso che l'Uefa imponesse ai calciatori, più o meno famosi, un minimo di rispetto verso gli sponsor? Nessuno impone loro di bere Coca Cola o Heineken, ma almeno evitate di spostare le bottiglie. Fatelo per rispetto nei confronti di chi contribuisce a rendervi dei Paperoni. E se vi viene voglia di lanciare messaggi alla popolazione, usate i vostri seguitissimi canali social. Siamo certi che non passeranno inosservati. Così come non passano inosservati i vecchi spot, come questo, che ancora girano in Rete...
Gli sponsor come reagiscono? Di certo non hanno gradito ma per ora preferiscono tenere un profilo basso: parlarne rischierebbe di alimentare la polemica, con possibili danni economici ancor più grandi. E l'Uefa? Sta zitta.
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