Ronaldo «cedibile»: che cosa succede al Real?

CR7 e Zidane verso l'addio, troppe scommesse sui giovani. Neymar-Icardi il sogno per ripartire

Ronaldo «cedibile»: che cosa succede al Real?

Il gol-partita di sabato sera del Villarreal, a tre minuti dalla fine, non ha solo violato il Bernabeu, ma ha messo a nudo i limiti di un Real che non sa più vincere. E se anche Cristiano Ronaldo e Florentino Perez vivono la condizione dei separati in casa, significa che i titoli di coda non tarderanno ad arrivare. Il Pallone d'Oro portoghese, considerato cedibile dalla dirigenza merengues, avrebbe in testa Parigi, da dove in estate potrebbe partire Neymar e vestire la camiseta blanca in un'operazione folle da 400 milioni di euro. Adesso però c'è da salvare una stagione, accontentandosi della coppa del Re o di un colpo gobbo in Champions, Psg permettendo. Zidane, considerato solo fino a due mesi fa intoccabile, salverà la panchina fino a giugno, poi potrebbe iniziare l'era Pochettino, mago del Tottenham.

Viene da domandarsi che cosa non abbia funzionato nella squadra dei Galacticos. La risposta è probabilmente racchiusa nel fallimentare tentativo di puntare sulle risorse interne per dare respiro ai marziani. Perez ha cercato di ripetere l'operazione del 2001, quando dopo aver acquistato Zizou (da calciatore) dalla Juve per la stratosferica cifra di 150 milioni delle vecchie lire, decise di promuovere in prima squadra un giovane della cantera, per riequilibrare costi e generare aspettative. Quell'anno toccò a Francisco Pavon, difensore centrale, tentare il grande salto. Purtroppo il ragazzo non mantenne le promesse. Ed è quello che si è ripetuto la scorsa estate. Dal metronomo Dani Ceballos, indicato come ricambio per Kroos o Modric, a Marcos Llorente (vice Casemiro), fino ad arrivare a Jesus Vallejo (alternativa a Sergio Ramos) e a Borja Mayoral (clone di Benzema), nessuno tra questi giovanotti ha convinto e Zidane si è trovato costretto a puntare sui soliti 12-13 elementi, dovendo fare i conti con un calendario senza respiro e la partecipazione al mondiale per club di Abu Dhabi che ha mandato a farsi benedire la preparazione atletica.

L'unico che sembra parlare la stessa lingua dei fuoriclasse è il terzino destro di origini marocchine Hakimi Achraf, troppo poco per parlare di operazione di successo. Per tornare a splendere bisognerà spendere: l'interista Icardi, Harry Kane, e il portiere dell'Athletic Bilbao Kepa sono i nomi al momento più gettonati.

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