Samuele e Marcell, i fratelli d'Italia

Ceccarelli con la febbre sorprende di nuovo Jacobs ed è oro per 2 centesimi sull'olimpionico

Samuele e Marcell, i fratelli d'Italia

Marcell Jacobs nobile principe della velocità mondiale lascia il suo feudo degli europei indoor al Samuele Ceccarelli che già lo aveva battuto ai campionati nazionali di Ancona. Serata di Istanbul dove il medagliere dell'atletica italiana si arricchisce con la doppietta nella finale dei 60 per muscoli di seta. Il futuro avvocato, il karateca nato nel 2000 a Massa, arrivato all'atletica tardi, «incompetente», dice lui, è diventato il campione d'Europa al coperto trovando l'armonia con la febbre, migliore europeo dell'anno già in semifinale quando con 647 ha mandato in tilt il favoritissimo inglese Prescod che poi, nella finale perderà fiducia e dovrà inginocchiarsi in fondo mentre Ceccarelli e Jacobs, claudicante, come troppo spesso, portavano sul podio col primato nazionale lo svedese Larsson.

Perdiamo un principe, ma troviamo un duca nuovo allevato bene dal Marco Del Medico che ora dovrà proteggerlo per garantirgli una stagione all'aperto senza avere intorno il circo mediatico. Campione d'Europa senza trovare parole avvolto nella bandiera e con il pudore di poter soltanto accarezzare Jacobs che, invece, come capitano, anche se non gli aveva risparmiato la matricola dell'esordiente, sfregi sulla capigliatura, lo ha trattato alla pari, rendendogli il giusto onore. Il ragazzo cresciuto sotto la pietra Apua ha fatto suonare le campane della torre Dolce, trovando un pezzo di marmo non ancora sfiorato dai grandi artisti che in quella Versilia hanno trovato la sua stessa ispirazione: da Moore a Mirò, da Cascella a Botero. Come devono fare i campioni se sono tali davvero quando è venuto il suo momento di gloria, in una finale condotta dal primo metro e vinta in 648, 2 centesimi su Jacobs, mezzo metro sul Larsson, ha capito che il segreto della vita, anche per i campioni, è quello di non provare mai emozioni sconvenienti.

Speriamo che resti così e ieri notte, dopo essersi provato la febbre che era andata oltre i 37 gradi si sarà messo a guardare le stelle fuori dall'arena di Atakoi, ancora incredulo, sicuramente affascinato ancora dal Jacobs anche se diranno che è arrivato soltanto secondo dopo aver dominato il mondo indoor in Europa e nel mondo prima e dopo il capolavoro olimpico. Rodomonte ha finito una gara iniziata con il solito taping tricolore sulla coscia sinistra e sul polpaccio destro che lo tormentano da molto. Problemi di carrozzeria, problemi non solo di scarpe nuove, visto che chi lo ha arricchito con un bel contratto ha accettato che indossasse quelle vecchie per questa ultima recita al coperto, in attesa che vengano preparate quelle giuste per l'esordio all'aperto, sperando nell'oro dei 100 nel mondiale ungherese.

Per Ceccarelli il domani non sarà soltanto di festeggiamenti. Con quello che ha fatto ad Istanbul ha sicuramente un posto nella staffetta che dopo l'oro olimpico ha perduto certezze.

Sul resto, i 40 metri che mancano per arrivare ad un 100 metri di qualità, ci penserà il suo allenatore, nella speranza che non ci siano invasioni né sul campo, e nel privato, anche se proveranno a fargli credere che studio, lavoro, affetti, vengono dopo.

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