"Sarà facile gestire Marquez e Bagnaia"

Il Dg Ducati: "Perché sono due piloti molto intelligenti. Sanno cosa fare e amo il rischio"

"Sarà facile gestire Marquez e Bagnaia"
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È il miglior team della storia Ducati. Gigi Dall'Igna, il general manager, ne è convinto e il solo pensiero lo fa sorridere: «Ci sarà da divertirsi quest'anno!». E quest'anno è iniziato ieri notte con i primi test shakedown, quelli destinati ai collaudatori, dal 5 febbraio invece tutti i piloti in pista. In casa Ducati le premesse del divertimento ci sono tutte: 11 titoli mondiali in due, Pecco Bagnaia il pilota che ha riportato a Borgo Panigale il titolo iridato che mancava da Casey Stoner, capace di ripetersi anche nel 2023. E Marc Marquez, sei volte campione MotoGP con Honda HRC, imbattibile sino all'infortunio del 2020, che ha saputo rialzarsi e tornare a vincere nel 2024 proprio con Ducati. Uno schieramento da paura, capace di catalizzare l'attenzione dei fan di tutto il mondo. I numeri parlano chiaro: 2,4 milioni di visualizzazioni il video della presentazione del team in rosso avvenuta a Madonna di Campiglio lo scorso 20 gennaio sui canali di motogp.com contro i 440.000 del 2024.

Cosa si prova a vedere Bagnaia e Marquez fianco a fianco?

«È la miglior squadra che potevamo costruire e sono contento di avercela fatta».

Quanto ha dovuto spingere?

«Io ho sempre avuto chiaro il nostro obiettivo che è quello di vincere il campionato del mondo, e questo è stato trainante».

La parola d'ordine, ripetuta nel corso di Campioni in Pista, è stata armonia. Ha mai temuto un effetto boomerang?

«Non vedo risvolti negativi o motivi di disarmonia nel box. Alla fine tutti i piloti sono uguali: vogliono vincere. Anche Jorge Martin avrebbe fatto lo stesso».

Come si gestiscono due campionissimi?

«Credo che basterà puntare sulla loro intelligenza. Sono tutti e due persone estremamente intelligenti, quindi sanno cosa serve per essere nella migliore condizione per correre e per vincere».

In passato Marquez è stato il vostro principale rivale.

«Abbiamo sempre fatto tanta fatica contro Marc e spero che averlo con noi ci restituisca delle soddisfazioni di cui ci ha privato in passato».

Se nel box si cerca l'armonia, per la Desmosedici 2025 sarà prudenza?

«Amo il rischio ed in passato ne abbiamo presi tantissimi a partire dalla GP15, quando andammo in pista con una moto che aveva pochissimi chilometri al banco. Questo è solo un esempio. I rischi vanno calibrati: dipende quanto distante sei dal raggiungere il tuo obiettivo. In questo momento non credo di averne la necessità, ma ci siamo comunque preparati».

La moto 2025 non sarà troppo diversa da quella del 2024?

«Esattamente, perché ogni modifica porta in sé qualche probabilità di sbagliare strada».

Come vede la concorrenza?

«Ancora non sappiamo, ma noi siamo preparati. Avremo tante cose da provare a Sepang, tra cui anche un nuovo telaio, nuovo forcellone e nuova carena, ma dovremmo essere molto rigorosi nella selezione del materiale nuovo perché non vogliamo prenderci dei rischi inutili. Poi tutto dipenderà anche da quello che faranno gli altri».

In passato avete rinunciato alla top speed in favore di una maggiore guidabilità del motore.

«Non vogliamo perdere la guidabilità e anche quest'anno abbiamo cercato dei compromessi che la salvaguardino».

Bagnaia è fortissimo in frenata, Marquez al centro curva soprattutto a sinistra, potreste seguire strade diverse?

«Nel primo test i commenti sono stati simili, ma hanno caratteristiche diverse e non escludo che in futuro ci saranno richieste specifiche che saremo in grado di gestire».

Infine, l'arrivo di Marquez in Ducati ha avuto un impatto mediatico travolgente. Può essere paragonabile a quello di Lewis Hamilton in Ferrari?

«Come Lewis per le auto, Marc è uno dei piloti

più importanti della storia della MotoGp moderna per echi che vanno anche oltre la pista. La differenza sostanziale è che noi abbiamo avuto modo di conoscerlo nel corso del 2024 con Gresini per cui sarà un po' più facile».

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