Una sassata di Totti ribalta la storia Juve

I bianconeri tirano poco e rischiano troppo. La Roma cambia ritmo e faccia nella ripresa

I calciatori della Roma  festeggiano Francesco Totti dopo il gol
I calciatori della Roma festeggiano Francesco Totti dopo il gol

Totti ha capovolto il mondo e riconquistato il suo. Roma che vince, magari con qualche polemica dei bei tempi antichi e con un gol da cannoniere di altri tempi. Perde la Signora e il campionato torna a sognare: terza sconfitta bianconera, l'ultima in dicembre con il Milan e seconda in trasferta. Non è un buon segnale. Ma ieri sera l'Olimpico ha ribaltato tanti credo: ha vinto la squadra in apnea da sei partite ed ha perso quella dalla miglior difesa. Roma che stranamente non subisce reti proprio contro gente che segnava da dieci partite di fila. Giochi di numeri e statistiche, poi quella gran sberla tottiana che ha cambiato la faccia della partita e del secondo tempo. Anzi ha rivitalizzato la sfida. Juve che ha tirato poco e rischiato un po' troppo in difesa. Forse la Champions, forse la fatica contro il Celtic (successe pure dopo il Chelsea), forse una incapacità a reggere ritmi estremi, hanno segnalato il lato debole. Juve da rivedere, Roma da riabilitare. Ma non dite che è merito del nuovo tecnico.
Meglio guardare altro: squadre che hanno mostrato subito lo stato d'animo. Roma un po'frenetica, fremente, magari eccessiva nel giocar duro e nel cercare la trovata a scompigliare le carte. Juve attendista, compassata in attesa di veder perdere colpi agli avversari, ormai abituata a lasciar sfogare il motore altrui prima di vederne gli sbuffi. Ma stavolta il giochino è durato poco. E l'idea bianconera di coprire il campo in modo avvolgente e strangolare gli avversari non è riuscita.

Ed, infatti, il primo tempo è stata una perfetta messa in opera di strategie. Da una parte Osvaldo con la voglia di farsi scusare dal pubblico suo e di mettere in ansia Buffon. Ha giocato tutta la partita tra pressing e tensione: Lamela (un po'pasticcione nella ripresa) e Totti pronti a tirare o ad innescarlo. Risultato? Nel primo tempo un tiro in porta facilmente smorzato da Buffon e una giocata in area che poteva creare problemi. Più graffiante nella ripresa. Un po' poco, direte. Ecco, appunto. Poi ci ha pensato Totti a far vedere come si tira in porta e dunque si segna con una sassata da far impallidire Buffon: pallone da cento all'ora ed ora manca un gol per raggiungere Nordhal (225), secondo cannoniere di sempre in serie A.

Partita della Roma più attenta a centrocampo e in difesa rispetto alle sue medie annuali. Juve gattona in attesa di tirar fuori gli artigli. É bastata una punizione di Pirlo, nel primo tempo, per mettere i brividi a Stekelenburg. Il portierone olandese si è allungato di quel tanto per strappare via la palla rasoterra. Poi è vero che Vucinic e Matri hanno fatto gran fumo, soprattutto non hanno ricevuto passaggi dignitosi per lanciarsi verso la porta. Già meglio nella ripresa, anche se Vucinic è uscito presto per lasciar posto a Giovinco: francamente incomprensibile. Invece Barzagli e Bonucci sono stati determinanti nel creare la sicurezza in difesa. Ma tutto nel primo tempo, perchè nella ripresa Buffon ha cominciato a sentir brividi: Pianijc e Osvaldo lo hanno costretto all'intervento decisivo fin quando Totti non gli ha rifilato la sua bomba. E Lamela è stato sempre pericoloso sebben con il tocco di troppo.
Juve un po' frenata sulle fasce laterali e Pirlo non proprio ispirato, magari spaventato quando Totti gli ha messo i tacchetti sul ginocchio (e più tardi Lamela gli ha rifilato una manata). Tacchettata da far male davvero, tanto da spaventare il capitano giallorosso che ha continuato a ripetere: non l'ho fatto apposta! Rimorso da amico? O rimorso da amante del buon calcio? Comunque il buon calcio espresso nella qualità dei singoli, la sicurezza tecnica nel gestire e addomesticare il pallone, sono state le dominanti di una partita per altri versi mediocre.

Per esempio: la Juve della ripresa non ha trovato più cambio di gioco e di passo che, altre volte, le

hanno servito il risultato. Centrocampo dalle giocate prevedibili e in difficoltà sulle accelerazioni romaniste. Conte, che qualcosa ha sbagliato pure nei cambi, ci ha provato perfino con Anelka. Tutto inutile e Juve stonata.

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