Il giorno dopo il terremoto che ha sconvolto il mondo del calcio, con l'arresto di diversi alti dirigenti della Fifa per un giro di mazzette stimato in 150 milioni di dollari e indagini sull'assegnazione dei campionati di calcio in Qatar e Russia, la polemica politica si infiamma. Ad alzare il livello dello scontro, prendendo di mira gli Stati Uniti (l'inchiesta è partita dall'Fbi), è il presidente russo Vladimir Putin. Secondo lui l’indagine americana sui dirigenti della Fifa è l’ultimo evidente tentativo da parte degli Usa di estendere la propria giurisdizione su altri Paesi. Il leader del Cremlino ha aggiunto poi che gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con le vicende della Fifa e che i dirigenti Fifa arrestati non sono cittadini americani. Solleva un problema di giurisdizione, quindi. Anche se la polemica inevitabilmente è (anche) politica e va ad inserirsi nel durissimo braccio di ferro tra Mosca e i paesi occidentali, in corso da mesi per le note vicende ucraine.
Putin sembra non avere dubbi. L’indagine Usa sui dirigenti della Fifa è un chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter (il voto è in programma venerdi). A conferma di questa tesi il presidente russo sottolinea la tempistica degli arresti, avvenuti a due giorni dal congresso della Fifa. Ma lo scandalo, come tiene a precisare Putin, non riguarda la Russia. Rispondendo ad una precisa domanda dei giornalisti su come tale scandalo possa riflettersi sui Mondiali di calcio del 2018 ospitati dalla Russia, il presidente ha risposto: "Non lo so. Questo non ci riguarda".
Il capo del Cremlino sposa la linea Blatter, condividendo l’approccio del presidente della Fifa alla gestione del mondo del calcio: "ll sua posizione di principio è 'lo sport e la politica devono essere separati'. Anzi, lui ritiene che lo sport debba influenzare positivamente la politica e servire da piattaforma per il dialogo, per la riconciliazione, per la ricerca di qualche decisione. Io ritengo che questa posizione sia assolutamente giusta".
"A mio parere - prosegue Putin - venerdì devono tenersi le elezioni del presidente della Fifa e il signor Blatter ha tutte le possibilità di essere eletto. Sappiamo anche che sono state fatte pressioni contro di lui per impedire lo svolgimento dei Mondiali di calcio nel 2018 in Russia".
Questi arresti, ha detto ancora Putin, "sembrano quantomeno molto strani, perché sono stati effettuati su richiesta della parte americana. Si può presumere che qualcuno di loro abbia fatto qualche violazione, io non lo so, ma è ovvio che gli Usa non hanno nulla a che fare con questo". I dirigenti Fifa arrestati, ha aggiunto, "sono funzionari internazionali, non sono cittadini americani. Se qualche cosa è avvenuto, ha avuto luogo non sul territorio degli Usa". Il presidente russo ha inoltre criticato il procuratore americano per aver già accusato i membri del comitato esecutivo della Fifa "di aver commesso un reato, come se non sapesse che esiste la presunzione di innocenza". "Se una persona è colpevole o meno - ha proseguito il presidente russo - bisogna provarlo in aula. Solo dopo si può dirlo, sempre ammesso che gli Usa abbiano qualche diritto all’estradizione di queste persone".
Il presidente della Uefa, Michel Platini, si è detto disgustato per quanto è accaduto. "Ho seguito quanto è successo, io che amo la Fifa e che ammiro la storia della Fifa, sono veramente disgustato e non ne posso più, è davvero troppo. Non commenterò le azioni giudiziarie che sono in corso, ma per la nostra immagine non è una bella cosa. Sono il primo ad essere disgustato". Platini ha parlato nel corso di una conferenza stampa a Zurigo. "Oggi c’è stata una riunione con i membri dell’Uefa, ho parlato con il segretario generale, vi posso dire che domani una grandissima maggioranza della associazioni nazionali europee voterà per il principe Ali Bin Al-Hussein. La gente non ne può più, non vogliono più questo Presidente, vogliamo una Fifa forte, oggi non lo è più". Poi ha confermato di avere chiesto le dimissioni di Blatter dalla Fifa in un incontro privato con il dirigente svizzero. "Ho detto a Blatter: Abbiamo iniziato insieme tanti anni fa, abbiamo lavorato insieme in tutti questi anni ma oggi ti chiedero di dimetterti e di lasciare la Fifa perché io non ne posso più - ha rivelato Platini in una conferenza a Zurigo. "Sono stato molto chiaro, l’ho guardato negli occhi e lui ha ascoltato. Lui mi ha risposto: 'Michel, io capisco ma adesso è troppo tardi".
Carlo Tavecchio, presidente della Figc, si allinea a Platini.
Pur mantenendo il segreto sul voto che darà lascia capire di aver abbandonato Blatter per seguire l'indicazione del presidente Uefa: "Dopo i fatti che sono gli occhi di tutti e che hanno fatto male al mondo del calcio, non si può non tener conto delle parole e delle indicazioni di voto di Platini...".
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