Dicono che sia ancora il miglior arbitro del campionato e rischiamo di perderlo. L'ultimo assalto al calcio italiano arriva sempre dall'Arabia, ma questa volta non riguarda un top player, bensì un top referee, insomma un signor fischietto, Daniele Orsato, tentato dai soliti sauditi che gli farebbero guadagnare più del doppio di quello che intasca oggi, passando da circa 200mila euro stagionali a mezzo milione. Insomma, adesso anche per gli arbitri il passaggio da miopi e cornuti a nababbi è a portata di mano. D'altra parte se principi, emiri e sultani si comprano il meglio del pianeta in fatto di calciatori, non possono poi darli in pasto a qualche sprovveduta giacchetta (o tunica?) nera locale.
Pare che all'Aia l'associazione degli arbitri abbiano le mani nei capelli, perché Orsato doveva diventare la guida spirituale dei fischietti del futuro, ma ovviamente non sono solo i CT a farsi attrarre dal dio petrodollaro. Semmai bisogna cominciare a considerare diversamente questa categoria, che era rimasta votata fino in fondo al dilettantismo. Gli arbitri, sempre preceduti dall'appellativo di signori, sono stati per anni qualificati anche con la professione, in genere assicuratori, bancari, impiegati, ma pure artigiani come il mosaicista Campanati o nostri
colleghi come il tipografo scozzese Valentine. Ora invece entreranno nelle classifiche dei conti in banca: venduti sì, però a caro prezzo...
Ma, visto quello che combinano ogni settimana i nostri arbitri, e i loro soci varisti, siamo certi che gli arabi questa volta ci abbiano visto bene? L'Europa ha perso CR7 e Benzema, noi potremo stare anche senza Orsato.
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