Schwazer vola a Rio: "Voglio partecipare, dimostrerò la mia innocenza"

Schwazer nutre ancora qualche speranza di poter partecipare alle Olimpiadi e il 6 agosto partirà per Rio de Janeiro con il suo entourage

Schwazer vola a Rio: "Voglio partecipare, dimostrerò la mia innocenza"

Alex Schwazer non si arrende e spera ancora di poter prendere parti alle Olimpiadi estive di Rio de Janeiro. Il 31enne di Vipiteno l'8 agosto avrà l'udienza definitiva davanti al TAS che deciderà se farlo partecipare o meno alla manifestazione in terra brasiliana. Il marciatore azzurro, direttamente dalla sua pagina ufficiale di Facebook, ha espresso il suo pensiero: "Cari amici, il 6 agosto parto per Rio. Su richiesta della IAAF l’8 agosto avrò un'udienza davanti al TAS per ottenere in un paio di giorni il giudizio che decide definitivamente se potrò o meno partecipare alle olimpiadi. Non so cosa pensare. La confusione di queste settimane è stata tanta e devo dire che è veramente dura mantenere un equilibrio che permetta di affrontare un'olimpiade in questa situazione. Sempre che io possa affrontarla. Non riesco a pensare, dopo tutto quello che ho fatto per dimostrare a tutti che potevo tornare a combattere, di arrivare fisicamente a Rio e non avere la possibilità di scendere in pista. Non posso pensare che tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi, tutti i controlli a cui mi sono sottoposto, non siano serviti a nulla. Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti i professionisti per la determinazione e la passione con cui hanno lavorato e stanno lavorando per me. E per il resto… aspetto".

Schwazer, dunque, nutre ancora qualche speranza di partecipare alle Olimpiadi per le quali si sta preparando da quattro anni e partirà con il suo allenatore, Donati, con il suo management formato da Giulia Mancini e Giuseppe Sorcinelli e i due legali, Thomas Tiffenbrunner e Gerhard Brandstaetter.

Il parere del TAS, naturalmente, l'8 agosto sarà definitivo e il suo entourage, con un comunicato, si è detto fiducioso circa il verdetto finale: "Schwazer, forte della sua innocenza, vuole assolutamente gareggiare alle Olimpiadi per le quali si è preparato con tanti sacrifici ed un progetto antidoping, unico al mondo, con il Prof. Donati, di assoluta trasparenza”.

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