Se mamma e figlia si sfidano sotto rete

Karolina, 39 anni, batte Carolina (16). "A casa ci avevamo scherzato su..."

Se mamma e figlia si sfidano sotto rete

Sui social la foto è diventata virale. Così qualcuno ha riaperto l'album dei ricordi, per tornare alle origini. Tra i commenti si legge: «Quando mamma giocava a Rossano, nella stagione 2007-2008, a volte la figlia restava con me a disegnare, in attesa che gli allenamenti finissero».

Mamma e figlia, Katarina Kovacova e Carolina Boccia, sono due giocatrici di volley e nel campionato italiano di serie B2 si sono ritrovate come avversarie. L'una di fronte all'altra, sullo stesso campo, Uyba Busto Arsizio contro Volley 2001 Garlasco. Con un netto 3 a 0 ha vinto il quintetto ospite, quello di mamma Katarina: «Tornare nel mio vecchio palazzetto, dove ho giocato dal 2008 al 2010, e ritrovarmi di fronte Carolina è stata una sensazione strana, unica. Soprattutto perché lei ha iniziato a giocare a minivolley proprio qui, al PalaYamamay, quando aveva appena cinque anni. È come se il cerchio si fosse chiuso».

Katarina ha 39 anni, oltre che una lunga esperienza nel volley italiano, tra l'altro con una Coppa Cev e una Coppa Italia in bacheca. Carolina sta sbocciando proprio ora, ha 16 anni e il debutto in serie B2 è stato un bel balzo in avanti, essendo inserita tra le under 17 delle giovanili dell'Uyba. Il futuro risplende e quella bambina che ad appena quattro anni disegnava aspettando la mamma, ora spera di ripercorrere quelle stesse orme fino ai massimi livelli: «Non l'avrei mai detto che un giorno l'avrei sfidata - dichiara Carolina - anche se a casa più volte avevamo scherzato su questa coincidenza. All'inizio è stato quasi uno choc essere in campo assieme, ma separate da una rete. Poi la partita ha preso il sopravvento, mi sono emozionata».

Anche perché la sedicenne ha ben presto tirato fuori gli artigli: «Sì, entrare in battuta e batterle addosso è stato divertente, ma anche un onore». «È entrata bene in partita. Quanto alla battuta, ne riparleremo a casa...» aveva scherzato Katarina a gara finita. Forse un giorno saranno l'una compagna dell'altra.

Ed è anche per questo che mamma, di origine slovacca ma di nazionalità italiana, non vuole abbandonare la pallavolo: «Dopo una stagione di pausa sono tornata con il Volley 2001 Garlasco perché mi sento giovane dentro ed è bello vivere certe emozioni». In quella partita sono state uniche. Serviva un legame speciale, tra mamma e figlia.

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