Sei squadre in due punti, una comune in testa alla classifica. Il pareggio di San Siro non cambia la sostanza. Antonio Conte non ha superato né Inter né Juventus. Smentite le sentenze che dopo cinque giornate avevano definito il campionato e lo scudetto ormai chiusi con il Napoli in fuga. Riletta la graduatoria si scopre un gruppo compatto, come in una tappa di trasferimento del Giro. Lazio, Atalanta e Fiorentina ribadiscono che l'importante non è partecipare ma esserci, dunque vincendo gli impegni del week end, così la Juventus che, in silenzio, tipo film gialli con finale a sorpresa, è l'unica a non avere mai subìto sconfitte e resta in posizione di studio, fanno specie i tre gol di Moise Kean già rimpianto dai bianconeri che devono fare i conti con un improbabile e indisponente Vlahovic, l'Atalanta e la Lazio, pur avendo tre sconfitte a testa in bilancio, sono presenti, attive e reattive nel giro buono.
Di certo la malinconia arriva dalla Roma, quinta sconfitta, a quattro punti dalla terzultima in classifica, licenziato Juric, dirigenza e proprietà in pieno caos di idee e di azione, possibile arrivo di Mancini che, nel caso, dovrà affrontare, dopo la pausa della nazionale, Napoli e Atalanta, come diceva Ennio Flaiano la situazione è molto grave pur tuttavia non è seria.
A proposito, non sta meglio il Torino, forte contestazione dei tifosi alla presidenza, maligna proposta dei rivali juventini che vorrebbero dedicare una stella dell'Allianz Stadium a Urbano Cairo che ha garantito alla Juventus 23 vittorie, 5 pareggi e 1 sconfitta, su un totale di 29 derby della sua gestione. L'unico successo risale al 2015, allenatore Giampiero Ventura.
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