Una notte da secondo solitario. È l'ultimo sfizio che si è tolto il Milan baby (età media ieri scesa a 23 anni addirittura) di Vincenzo Montella, tornato a Empoli, la sua più autentica patria calcistica, col passo del conquistatore. Quattro gol fuori dal recinto storico di San Siro è il record stagionale ma anche il segnale che, dopo le sofferenze della prima frazione, si sono viste luccicare la cifra tecnica e la geometria dei rossoneri. Che continuano ad avere la doppia vita: prima incerto e impacciato, poi scatenato come è avvenuto ieri nella seconda frazione, con la sequenza nel giro di tre minuti, tra la stoccata di Suso e l'autorete determinato dallo strappo di Bonaventura. Se poi a questo Milan si può aggiungere un centravanti, Lapadula, allora il futuro può assicurare altre soddisfazioni. Già perché l'assenza di Bacca (a proposito: dalla società ha ricevuto l'autorizzazione a viaggiare a Siviglia) non si è sentita. Anzi Lapadula è stato un attore di primissimo piano nella recita che ha sospinto il Milan al secondo posto. E per il colombiano si può annunciare un autunno ancora più difficile dalle parti di Milanello.
D'accordo cambiare ma con giudizio. E invece quella di Montella a Empoli è una specie di rivoluzione mascherata. Perché a eccezione di Lapadula, le altre sostituzioni hanno lo scopo dichiarato di offrire geometrie e palleggio al centrocampo e chissà cos'altro alla difesa. La sorpresa della sera è l'assenza di Paletta a favore di Gomez lasciato al fianco del recuperato Romagnoli. E proprio qui, in assenza di un leader e di un vero regista, sono cominciati i guai e i tormenti della difesa rossonera sottoposta, nel primo tempo, a una serie di pericolosi contrattacchi. Per fortuna di Donnarumma, ieri dalle uscite e giocate spericolate, Maccarone e Saponara non hanno avuto una grande confidenza con il gol e perciò hanno divorato una, due, tre occasioni per mettere sotto il rivale. Cambiare va bene ma bisogna anche avere garanzie fisiche dai nuovi arrivati. E invece Mati Fernandez, pupillo del tecnico, ha impiegato pochi minuti prima di segnalare un altro insulto muscolare e lasciare il prato toscano nel giro di dieci minuti. Per fortuna l'ingresso di Kucka ha coinciso con lo squillo di tromba di Lapadula: perché dalla palla conquistata dal centrocampista e dall'assist successivo di Suso (il quinto della serie) è arrivata la girata al volo del centravanti diventato non a caso il beniamino di squadra e pubblico. Farsi raggiungere, con merito, dall'Empoli è uno dei difetti dai quali l'ultimo Milan non è ancora riuscito a liberarsi. Certo Donnarumma nell'uscita è un pasticcione così Saponara può ritrovare la porta da fuori area come ai vecchi tempi.
Appena è finita la benzina dell'Empoli, nella ripresa, la gioventù del Milan e in particolare le sue ali, hanno scavato la differenza segnalata dal risultato. La catena di destra (tra Abate e Suso) è una garanzia ma anche quella di sinistra (tra De Sciglio e Bonaventura) è niente male. Sono le armi che possono ridurre a fette l'Empoli, generoso.
E infatti ha cominciato Suso a menare la danza calciando al volo un cioccolatino di Abate e ha chiuso la questione Bonaventura (uscito alla fine per noie muscolari al flessore e squadra in dieci) con uno strappo dei suoi deviato in rete da Costa. La ciliegina sulla torta è merito del pasticciere Gianluca Lapadula sul servizio del solito Suso che ha regalato alla serata del Milan le dimensioni di un'inattesa e meritata goleada.
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