Il campionato di Serie A 2020-2021 è più equilibrato di quanto si pensasse. Il Milan di Pioli è primo in classifica con tre punti di vantaggio sull'Inter di Antonio Conte e con quattro lunghezze di vantaggio su Napoli e Juventus che non mollano un centimetro. Dietro di loro anche Roma, Sassuolo, Lazio e Atalanta che daranno vita ad un campionato che sarà di certo scoppiettante e per nulla scontato dopo nove anni di dominio bianconero.
Chi conosce bene la Serie A è un grande ex calciatore di Atalanta e soprattutto Milan: Roberto Donadoni. L'ex allenatore del Napoli ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha commentato così la lotta scudetto: "Per quanto visto finora direi che è un campionato equilibrato. A inizio stagione era facile dire Juventus, ma nella seconda parte dell’ultimo campionato le altre avevano lanciato messaggi importanti, penso a Milan e Inter. E la partenza della Juve in questo 2020-21 ha livellato ancora di più i valori".
L'ex commissario tecnico dell'Italia tra il 2006 e il 2008 ha dato il suo giudizio su rossoneri, nerazzurri e bianconeri: "Pioli può restare al comando: i segnali del suo Milan parlando chiaro. Conte ha solo lo scudetto ma bisogna fare attenzione al nervosismo. La Juventus di Pirlo invece non è non ancora plasmata come vorrebbe".
Il giudizio
Il Milan di Stefano Pioli è sicuramente la sorpresa di questo campionato ma che sta ormai diventando una certezza. Donadoni non ha dubbi sulla squadra rossonera: "Il gruppo ormai è pienamente cosciente del proprio valore. E si vede: con il Parma, sotto di due gol, ha continuato a fare la partita". Questa sera il Diavolo giocherà in casa del Genoa di Maran mentre Inter e Juventus se la vedranno in casa contro Napoli e Juventus: "Sulla carta il turno sorride al Milan, c’è aria di fuga, ma servirà equilibrio. Inter e Napoli promettono spettacolo, Juve-Atalanta è una partita strana: entrambe devono fare risultato, specialmente i bianconeri che si ritrovano a inseguire. È quasi un inedito", il pensiero di Donadoni.
L'ex tecnico di Parma e Bologna ha poi dato un suo pensiero su Andrea Pirlo che ha avuto l'opportunità di diventare allenatore della Juventus senza avere esperienza: "Serve ancora tempo, non vedo ancora una squadra plasmata a sua immagine. Finora Pirlo ha cambiato spesso interpreti, anche perché la rosa glielo consente, ma è difficile conciliare subito gioco e risultati".
Chiusura dedicata a due big del nostro campionato: Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo: "Ronaldo trasmette sicurezza, Lukaku forse è meno carismatico ma è una forza, trasforma in oro tutto
quello che passa dalle sue parti. Questo Ibra però è meraviglioso: a 39 anni ha capito in che modo incidere in un gruppo molto giovane. È incredibilmente empatico, trascina anche quando sta fuori".Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?
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