Vent'anni dopo. Senza scomodare Dumas, per la Champions parte una stagione particolare. Le grandi nazioni si affidano ai soliti quattro moschettieri (Real, Barcellona, Atletico e Siviglia per la Spagna; City, Liverpool, Tottenham e Chelsea per l'Inghilterra; Milan, Inter, Juve e Napoli per l'Italia; Bayern, Borussia, Leverkusen, Lipsia più l'Eintracht vincitore della Euroleague per i tedeschi), ma questa volta manca D'Artagnan, il funambolo che ha portato la grande coppa in Inghilterra e in Spagna, ma che non è riuscito a portarla da noi. Il D'Artagnan della situazione è un portoghese e si chiama Cristiano Ronaldo: è l'uomo che ha segnato più di tutti la Champions del Duemila, ma che per la prima volta dopo il suo esordio nel 2002-03, con la maglia dello Sporting Lisbona in un turno preliminare contro l'Inter, non sarà al via della regina dei tornei. Colpa del Manchester United che lo ha relegato in Europa league (piazzandosi solo 6° in Premier) e colpa anche del mercato che gli ha voltato le spalle e non gli ha offerto un'opportunità degna del suo lignaggio. La regina delle coppe si trova dunque senza re, che cede obbligatoriamente il suo trono a Lionel Messi, l'unico che può ambire ad avvicinarsi al fenomeno CR7 in fatto di gol (ma l'argentino è ancora a 16 lunghezze di distanza: 125 a 141) e di presenze, con la Pulce al quarto posto assoluto a 156, preceduto anche da due ex come Xavi Hernandez (157) e Casillas (181), oltre che dal Ronaldo primatista assoluto a 187. L'uscita di scena di CR7, però, è iniziata di fatto già da qualche anno, ovvero da quando è sbarcato in Italia per portare la coppa a Torino e invece non ha trovato nella Juve la sua terza regina (dopo United e Real). E non si è ancora capito se è stata la Signora a non far vincere Cristiano o viceversa.
Sta di fatto che le ultime quattro stagioni, dopo la semifinale della Roma nel 2018, hanno visto spegnersi anche l'Italia che non è mai più entrata tra le protagoniste. Chissà che senza il re, non spunti qualche nostra regina.
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