Si è concluso il Consiglio di Lega Serie A, riunito per discutere del calendario e del rapporto coi broadcaster che non hanno saldato l’ultima rata stagionale dei diritti tv.
Una giornata ancora interlocutoria in attesa del via libera per la ripresa del campionato. Il Consiglio di Lega ha rinviato infatti al 29 maggio - all'indomani del vertice con il ministro Spadafora - ogni decisione sul format da adottare, con l'ipotesi dei playoff/playout, e sul calendario, che verrà stilato una volta stabilito il weekend della riparenza (il 13 giugno o il 20). In attesa di una decisione definitiva, quella del 13 giugno resta la data auspicabile per la ripresa della Serie A. Tra i club c’è chi spinge per ricominciare partendo dai recuperi Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. E chi invece preferirebbe iniziare con le 10 partite della ventisettesima giornata o addirittura con la Coppa Italia. Ogni soluzione resta subordinata all'incontro di giovedì con il ministro dello sport Spadafora al quale parteciperà anche il presidente dell'Aic Tommasi, oltre ovviamente ai vertici della Figc. Serve l'ok definitvo del Governo.
Il Cts conferma la durata della quarantena
La quarantena precauzionale ''è sempre di due settimane, anche nel mondo del calcio''. Il Comitato Tecnico Scientifico smentisce un alleggerimento delle misure in caso di positività al virus di calciatori o personale squadre."È comparsa sulla stampa nazionale, sostenuta da alcuni noti rappresentanti del mondo del calcio - si legge nella nota - la notizia che il Cts avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la Figc e la Lega Calcio, non solo le procedure e i protocolli per la riapertura del campionato, ma anche la riduzione del possibile periodo quarantenale a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus Sars-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché due settimane universalmente riconosciute''. Il Comitato ribadisce "con forza che non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività'' ritenendo ogni trattamento particolare ''fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell'attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il Cts ha affrontato i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese''. Una brusca frenata che a questo punto potrebbe mettere a rischio la ripresa del campionato.
Il nodo diritti-tv
Sulla questione diritti tv è stato ancora una volta ribadito il pugno di ferro. Le società aspettano il pagamento dell'ultima rata relativa alla stagione 2019/20 in virtù dell'imminente ripresa del campionato. Niente sconto dunque verso i broadcaster, ovvero Sky, Dazn e Img, l’ultima rata, la sesta, dovrà essere saldata interamente ed entro breve tempo.Secondo quanto riferito dall'Ansa la Lega Serie A mercoledì depositerà un decreto ingiuntivo nei confronti di Sky presso il Tribunale di Milano.
Una mossa obbligata, per via del mancato pagamento dell’ultima rata della stagione (230 milioni) prevista dal contratto da parte di Sky, che ha chiesto uno sconto compreso tra il 15% e il 18%, in caso di prosecuzione del campionato. È invece in corso un dialogo con gli altri licenziatari dei diritti tv, Dazn e Img, da cui sono state avanzate proposte che la Lega analizzerà nelle prossime ore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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