Settebello: respinto il ricorso, ora ipotesi Tas. Urlo Condemi: “Siamo italiani, torneremo...”

Barelli, n. 1 della Federnuoto: "Errori bestiali contro di noi"

Settebello: respinto il ricorso, ora ipotesi Tas. Urlo Condemi: “Siamo italiani, torneremo...”
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Parigi All'indomani dell'uscita di scena del Settebello ai quarti di finale dell'Olimpiade, rimane la rabbia per lo sVARione arbitrale contro l'Ungheria che ha portato all'espulsione per condotta violenta di Francesco Condemi.

Ieri il giocatore e i dirigenti, supportati da video, hanno ribadito la mancanza di intenzionalità del gesto. Non l'avevano pensata così gli arbitri Adrian Alexandrescu, rumeno, Valesin Miskovic, montenegrino, e il Var Nicholas Hodgers, australiano. Per questo la federnuoto ha presentato due ricorsi, entrambi respinti. Ieri alle 18.51 sono arrivate le motivazioni che evidenziano la mancanza di violenza nell'azione di Condemi, limitate riprese video disponibili per gli arbitri che altrimenti avrebbero potuto decidere diversamente, l'impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il Var secondo i regolamenti in vigore. «Quanto accaduto è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di pallanuoto - commenta il presidente della Federnuoto Paolo Barelli -. Un aspetto clamoroso è che l'appello alla World Aquatics non possa modificare il risultato di una competizione secondo regolamento. Allucinante anche che ieri era gioco violento, oggi non lo sia più. L'errore è plateale e incomprensibile perché è evidente l'intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico. Presenteremo un terzo ricorso al Tas».

Alla fine Condemi non è stato squalificato e quindi potrà tornare regolarmente in vasca.

Si è sfogato così: «Mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come quello in cui la politica è al di sopra dello sport. Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo, sempre a testa alta e mani sul cuore. Sono orgoglioso di essere nato italiano, torneremo».

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