La sfida finale in una firma: come finirà tra Inzaghi e Pioli

Osservando le due firme emergono non solo divergenze individuali e personali, ma anche lo stesso desiderio di sfida personale e campanilistica

La sfida finale in una firma: come finirà tra Inzaghi e Pioli

Due caratteri opposti: più istrionico Simone Inzaghi nella manifestazione gestuale, più portato al “mogugno, ossia sommesso brontolio” che Stefano Pioli esprime anche nei gesti contenuti e nei lamenti sottointesi. La “sfida è aperta” … e non in modo tacito! Osservando le due firme emergono non solo divergenze individuali e personali, ma anche lo stesso desiderio di sfida personale e campanilistica. Essendo la firma associata simbolicamente alla figura paterna, quindi pure all’attività sociale, al successo e, per associazione, al desiderio di conquista, in entrambi tale desiderio è evidenziato dalle iniziali grandi ed elaborate con gesti eleganti che esprimono senso estetico. Per questo è necessario esplorare come essi vivano la comunicazione in ambito sportivo, sia allargato sia nello spogliatoio.

Simone Inzaghi

Il nuovo allenatore dell’Inter possiede un notevole senso estetico che, oltre a favorire un’immagine piacevole di sé, diventa elemento fondamentale anche nella preparazione dei calciatori a lui affidati. Tale dote, infatti, gli permette di misurarsi con l’altro, ossia l’avversario, senza trascendere in piazzate poco edificanti: Simone Inzaghi dimostra di essere un signore. Infatti, dalla sua firma (Clicca qui) (vedi inziali grandi con il gruppo “gh” a mo’ di nota musicale) emergono la cura che egli pone anche sulla propria persona e una duttilità mentale, accompagnante dal desiderio di emerge e da una forte decisionalità: è come se nel calcio egli investisse tutto sé stesso comprese le capacità intellettive ed emozionali. Simone Inzaghi ha un futuro eccellente, costruito con saggezza, volontà e intelligenza, premessa e garanzia per diventare un allenatore vincente. Perdere una partita, dove in gioco non ci sono solo le scelte e le strategie dell’allenatore, ma anche le abilità e la volontà dei calciatori, non impoverisce per nulla la statura di Simone Inzaghi.

Stefano Pioli

Dall’analisi della firma di Stefano Pioli emerge un’essenzialità di pensiero, note di riserbo e un carattere introverso, che però non penalizzano la volontà e la determinazione nel voler entrare nel mondo del calcio puntando su intelligenza e caparbietà (vedi legamento originale dell’avvio della firma, clicca qui). Siamo di fronte a una personalità capace di gestire gli uomini con garbo e linearità. Non è un allenatore che parli con enfasi o in modo eclatante, poiché egli cerca di dare alla squadra spunti personali che possano permettere loro di creare uno spirito di gruppo. Se, infatti, è importante la figura dell’allenatore, è altrettanto fondamentale che la squadra segua i suoi dettami per lottare ad essere vincente, risorgendo e tornando a trionfare.

Pioli è persona priva di personalismi, tuttavia, nonostante il sottofondo di timidezza, non ama stare nelle retrovie. Egli desidera essere considerato un “vincente” e, pur percorrendo praterie diverse, desidera raggiungere mete significative e di livello.

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