Trentacinque o trentotto fa poca differenza. Dipende dalle statistiche e dai minuti di recupero conteggiati oppure no. Qualunque dei due numeri venga tenuto in conto, porta comunque con sé la tristezza di un giocatore e l'assurdità di una situazione che la Juventus non riesce a risolvere. Perché quelli - 35 o 38 che siano, racimolati nel corso delle sfide contro Toro e Roma - sono i minuti trascorsi quest'anno sul terreno di gioco da Pogba. Meno di lui, tra i bianconeri che quest'anno hanno fatto parte della rosa di Allegri, soltanto Rovella (27, ma solo perché è stato dato in prestito al Monza) e il giovane Barbieri.
Tutti gli altri sono rimasti in campo più tempo: persino Barrenechea, che fino a un paio di settimane fa la prima squadra l'aveva vista con il binocolo, è già arrivato a 115. Pogba no: fermo ai box, tanto per cambiare. Al punto che gli esami svolti ieri hanno decretato una lesione all'adduttore che lo terrà lontano dai campi per almeno venti giorni. Se andrà tutto bene, se ne riparlerà per i primi di aprile in occasione della sfida casalinga contro il Verona.
Il problema è che ormai viene persino difficile immaginare che possa andare tutto bene perché, al di là di quanto accaduto quest'anno, è lo storico del francese a fare accapponare la pelle.
Nelle ultime quattro stagioni le tre a Manchester con lo United e quella attuale - il Polpo ha saltato per infortunio o per motivi disciplinari 112 partite su 209. All'uscita dal JMedical si Pogba si è lasciato prendere dallo sconforto sussurrando ai tifosi di «non avere la testa» per fermarsi a firmare autografi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.