I cori contro Lukaku e Cuadrado. L'espressione sorridente di Bonucci, nonostante tutto. Arthur, ovvero l'esubero per eccellenza vista la valutazione mostruosa che ne era stata fatta, vicino alla Fiorentina. Più l'arrivo al JMedical di Chiesa, celebrato come si deve ma chissà quanto certo di restare a Torino. La Juventus prova a ripartire in mezzo a mille dubbi e a un mercato che potrebbe o meglio, dovrebbe proporre ancora parecchio. Quasi tutto, anzi. A cominciare dalla questione centravanti per proseguire con una squadra che, dopo i disastri dell'anno scorso, ha bisogno di essere rinnovata anche nell'entusiasmo. Con Allegri ancora al timone, certo: rimasto un po' per obblighi contrattuali (scadenza 2025, contratto pesantissimo) e un po' per scelta. Di chi, rimane un mezzo mistero: fondamentalmente di Elkann, che lo aveva confermato quando la rivoluzione societaria era appena agli inizi e non era ancora arrivato Giuntoli. Con il quale è ovvio che d'ora in avanti lavorerà in (piena?) armonia, ma che intanto è chiamato a entrare nel mondo bianconero in punta di piedi introducendo pian piano un modus operandi diverso da quello utilizzato negli ultimi anni.
Nel frattempo, comunque, c'è da mettere in piedi la Signora 2023/24. Con un centravanti che al momento c'è ma che potrebbe non essere quello giusto, nonostante abbia solo 23 anni e lo si sia pagato un'ottantina di milioni meno di due anni fa: Vlahovic non ha mai legato troppo con Allegri e la corte del Psg si è fatta insistente (quinquennale da 11 milioni a stagione). Se i francesi si decideranno a fare arrivare a Torino più o meno la stessa cifra spesa dai bianconeri nel gennaio 2022, l'affare andrà in porto: la Juve reinvestirebbe poi circa metà di quanto incassato per fare arrivare Lukaku dal Chelsea a Torino. Operazione sensata? Sì, no, boh. Secondo la rappresentanza dei tifosi presenti ieri alla Continassa, no: pesano le polemiche con l'Inter, i mille no pronunciati dal belga in passato di fronte all'eventualità di vestire il bianconero e, non ultima, la sensazione che il meglio lo abbia già dato a differenza di Vlahovic. Resterebbe poi da capire cosa c'entri Giuntoli con un'idea del genere, essendo lui lo scopritore di talenti più o meno sconosciuti eppur subito decisivi: da uno così, insomma, c'è da aspettarsi più l'arrivo di uno tra Hojlund (Atalanta, classe 2003) e David (Lille, 2000).
Che poi Allegri rimanga per adesso l'uomo forte viene confermato anche dal siluramento di Bonucci. Ieri l'ormai l'ex capitano ha fatto buon viso a cattivo gioco, confermando ai tifosi la sua intenzione di rimanere e postando un messaggio nemmeno criptico: «Alla fine, degli uomini, contano il cuore e le intenzioni. Per questo anche oggi, come ogni anno, per me è un bellissimo giorno». Altro accadrà, di sicuro.
Dovendo per di più piazzare in giro almeno una dozzina di esuberi tra cui, oltre al citato Arthur, anche McKennie, Zakaria, Alex Sandro e via di questo passo. Arrivando fino a Pogba che, se accettasse l'offerta araba, forse farebbe un favore allo stesso Giuntoli.
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