Una partita piena di tutto, Juventus-Atalanta. Finita 1-1 e cominciata ancora prima del fischio di inizio, quando le telecamere hanno ripreso il Papu Gomez, appena prima di sedersi in panchina al fianco di Muriel, canticchiare l'inno bianconero: preambolo a un match in cui se ne sono viste di tutti i colori. In sintesi: vantaggio di Chiesa, gol sfiorati di qua e di là, pareggio di Freuler, rigore sbagliato da Ronaldo e parato da un Gollini semplicemente spaziale e di gran lunga il migliore in campo, parate decisive di Szczesny. Più tanto nervosismo e parecchi tuffi generosi, compreso quello di Chiesa che l'incerto arbitro Doveri ha premiato con il rigore. La Juve insomma si è fermata dopo due vittorie di fila in campionato: avrebbe potuto vincere se CR7 non avesse sbagliato per la quarta volta da quando è in Italia la conclusione dagli undici metri ma, a ben vedere, l'Atalanta nel finale è parsa avere più energie dei campioni d'Italia e lo stesso Szczesny si è dovuto impegnare più volte per tenere la serranda abbassata sulle conclusioni di Romero e dello stesso Gomez, spedito in campo dopo pochi minuti della ripresa e nuovamente capitano della Dea per gentil concessione di Freuler.
Match spigoloso fin dai primi minuti. Bergamaschi praticamente a uomo in mezzo al campo, con Pessina che seguiva come un'ombra Arthur (poi infortunato e sostituito da Rabiot) per togliere serenità al brasiliano e invitare i compagni a salire anch'essi appena possibile. Però era la Juve a cominciare meglio, pur se Ronaldo si divorava un gol per lui facile dopo cross dalla sinistra di Morata. La difesa ospite traballava più del lecito, almeno a inizio gara: una palla persa da Pessina proiettava ancora Morata a tu per tu con Gollini salvo vedere lo spagnolo cercare incredibilmente Ronaldo, a quel punto anticipato da Djimsiti. Con la bandierina del guardalinee immobile, Morata metteva poi a lato di tacco: il Var avrebbe quasi certamente annullato il gol, ma risultava comunque incredibile la superficialità del nove bianconero. Tutt'altra sostanza, per una volta, la regalava Chiesa: Bentancur recuperava palla sulla trequarti, l'ex viola cercava e trovava l'incrocio dei pali. L'Atalanta era però marmorea nello spirito e prendeva campo: De Ligt e Bonucci dovevano sbrogliare un paio di situazioni complicate, Szczesny diceva no in uscita a Zapata, Malinovskyi sfiorava il pareggio con una conclusione dal limite. Quindi, i fuochi d'artificio della ripresa: Gollini prendeva una pallonata in faccia da Morata ma, invece di uscirne inebetito, acchiappava anche le mosche dopo il pareggio di Freuler.
E quindi: il rigore di Ronaldo, una conclusione a colpo sicuro di Morata e, dopo che anche Szczesny si era dimostrato sveglio (su Romero), usando i piedi su una sberla di Danilo. L'ultimo brivido, dopo che a Dybala venivano riservati gli ultimi sei minuti al posto di un inguardabile Morata, lo regalava un sinistro del Papu: l'1-1 però non cambiava. Ai punti, forse, meglio l'Atalanta.
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