Il tennis italiano lavora con ambizione, ma c'è ancora tanto da fare. Sul versante femminile quattro grandi Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani hanno fatto la storia, ma alle loro spalle non si è creato un movimento solido. Tra gli uomini, invece, qualcosa si sta muovendo dopo anni di difficoltà. Otto tennisti nella top-100, due nella top-15 e un 19enne che tutto il mondo o quasi ci invidia non sono frutto del caso ma di un lavoro iniziato con profitto circa quattro anni fa. Vi ricordate di Filippo Volandri? Sì, colui che fu capace di infliggere una delle più cocenti sconfitte a Roger Federer a Roma del 2007. Nelle vesti di Direttore tecnico della Federazione Italiana tennis il suo primo passo è stato creare coesione tra le varie realtà al fine di costruire una specie di fabbrica dei sogni: «Nell'ultimo mio anno di carriera mi hanno chiesto se volessi prendere in mano il settore tecnico perché non stavamo producendo giocatori. Volevano più tennisti possibili e per fare questo non si doveva pretendere che tutti dovessero uscire da Tirrenia e ho trovato un accordo. Abbiamo cominciato a lavorare coi privati e coadiuvato da Umberto Rianna abbiamo cercato di puntare su alcuni progetti. I primi sono stati Berrettini e Sonego e abbiamo avuto la fortuna di trovare due allenatori come Vincenzo Santopadre e Gipo Arbino che hanno creduto che un rapporto allargato potesse essere migliore di un rapporto 1 a 1. Siamo partiti quattro anni fa, quando Matteo giocava i Future e poi è andato tutto oltre la più rosea aspettativa. Berrettini ora è n° 8 del mondo. Missione compiuta. Così abbiamo ripreso con Giulio Zeppieri e con Lorenzo Musetti, da un anno con il primo e da tre con il secondo. Abbiamo bisogno di dare continuità».
Un circolo virtuoso, quindi, e qualcosa di nuovo. Che cosa? «Abbiamo un sistema di base e dei consulenti che ci hanno fatto cambiare il modo di allenare i ragazzi. Con noi collaborano degli statistici (tra cui l'ex tattico di Novak Djokovic) e in base ai numeri abbiamo iniziato a capire che il tennis che si praticava non bastava più. Per questo abbiamo cambiato metodo e lo mettiamo a disposizione di tutti quelli che pensiamo possano aver potenziale. A Tirrenia ho voluto Rianna e Galoppini. Loro hanno le capacità per far crescere altri tecnici. Simone Tartarini, ad esempio, è l'allenatore di Musetti, Piero Melaranci è l'allenatore di Zeppieri e noi siamo dei consulenti. A Tartarini chiaramente gli manca un po' d'esperienza e noi cerchiamo di supportarlo».
E su Jannik Sinner e sul citato Musetti che stanno facendo vedere qualità importanti al di là dei risultati, l'idea del direttore tecnico è molto chiara: «Hanno l'attitudine del tennista professionista nelle loro diversità: Jannik ha un timing sulla palla pazzesco e una velocità di palla incredibile; Lorenzo ha una manualità fuori dal comune e dopo il lockdown ha fatto un salto di qualità enorme. Credo che stiamo costruendo qualcosa di importante che ci invidiano anche all'estero ed è questo il punto da cui si parte per le vittorie».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.