Il Napoli di Luciano Spalletti, nel giro di due partite, è passato dall'essere un pretendente scudetto a fuori dai giochi. Il pareggio subito contro la Roma di José Mourinho e l'inaspettata e bruciante sconfitta rimediata contro l'Empoli, da 0-2 a favore a 3-2 nel giro di 7', hanno di fatto escluso quasi matematicamente i partenopei dalla lotta al titolo essendo ormai la vetta distante sette punti, potenziamente otto se l'Inter vincerà il suo recupero contro il Bologna.
Ammissione di colpa
"Se la squadra è questa, lo ripeto, la responsabilità è dell'allenatore e deve pagarne le conseguenze", il commento del tecnico partenopeo ai microfoni di Dazn. E ancora: "Il futuro? Sono valutazioni che si vedranno dopo, prima pensiamo alle prossime partite perchè ora dobbiamo qualificarci per la Champions League. La società a fine anno farà le sue valutazioni, poi si vedrà", le parole di un deluso Luciano Spalletti che è di fatto l'uomo in meno di questa giornata di campionato.
Spalletti si è preso in toto la colpa e da martedì la squadra partenopea andrà in ritiro per affrontare questo finale di stagione in cui c'è da conquistare la Champions League. "Ci è mancata attenzione e continuità e quando questo succede come avvenuto oggi la responsabilità è dell'allenatore. Evidentemente non sono stato capace di trasferire alcuni concetti alla squadra. Questa fragilità è evidentemente da imputare a me. Dispiace dire addio al sogno scudetto che abbiamo coltivato con grande sacrificio e lavoro", le parole di un deluso tecnico toscano che è passato dalla possibilità di vincere lo scudetto ad abdicare amaramente.
Spalletti ha ammesso amaramente di non aver ottenuto dai suoi ragazzi quell'attenzione che sarebbe invece servita per portarea casa una vittoria preziosa: "L'avevo detto che dovevamo aspettarci una squadra che aveva fame, è successo e il calcio è così. Immaginarsi un finale così era difficile, Ma sono partite in cui gli avversari lottano con l'attenzione giusta, come hanno fatto tutto l'anno, mentre noi sul finale abbiamo perso attenzione, fatto qualche errore che non dovevamo fare".
"Il mio futuro è nelle mani della società", così Spalletti al termine del match perso contro l'Empoli di Andreazzoli.
L'ex allenatore dell'Inter ha in realtà un contratto in essere fino al 30 giugno del 2024, dunque per altre due stagioni e dunque pare improbabile che Aurelio De Laurentiis decida di esonerarlo dato che comunque gli azzurri hanno disputato per lunghi tratti un'ottima stagione. Con il presidente degli azzurri, però, niente è scontato e non si escludono clamorosi ribaltoni.
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