Spagna, Morata e il Var non bastano per vincere. È un andamento lento

Secondo pari: segna il bianconero, risponde Lewandowski. Moreno sbaglia un rigore

Spagna, Morata e il Var non bastano per vincere. È un andamento lento

Spagna e Polonia avanti piano. Molto piano, quasi indietro. Finisce 1-1 e al momento la classifica del girone le condanna entrambe. L'ultimo turno dirà la verità. La Roja continua a macinare calcio sterile, a schiacciare gli avversari fino al limite dell'area, ma poi resta incapace di tradurre in gol la netta superiorità di possesso e territorio. Stavolta, a differenza di quanto accaduto contro la Svezia, segna e va in vantaggio ma poi si fa raggiungere. Strappa quindi un rigore con cui potrebbe chiudere il conto e invece lo sbaglia 2 volte: Moreno lo calcia sul palo, Morata butta fuori la ribattuta a porta vuota, pareggiando così il gol segnato per il provvisorio vantaggio. Anche stavolta, e nonostante la strenua difesa di Luis Enrique, il saldo per lo juventino confermato è negativo.

Var protagonista, ma è solo un caso che la squadra arbitrale sia italiana. Sono di Irrati, davanti allo schermo tv, sia la decisione di convalidare il gol di Morata, annullato invece da Orsato per fuorigioco, sia quella di concedere il rigore a Moreno per il maldestro intervento di Moder.

Paula Sosa sceglie di giocare raccolto e di rimessa, ma le ripartenze polacche non sono quasi mai pericolose. Solo che al centro dell'attacco c'è il centravanti forse più forte al mondo, che può sbagliare una volta (come a fine primo tempo, quando calcia fuori la respinta del palo sul tiro di Swiderski, un po' come Morata sul rigore) ma non la seconda, quando anzi letteralmente inventa il gol del pareggio, mandando Laporte fuoritempo con una spintarella malandrina ma considerata regolare, per poi contorcersi in cielo per la testata vincente.

La Spagna, che non scordiamocelo gioca in casa come l'Italia, sente l'erba franarle sotto i piedi e col passar dei minuti alza ritmo e intensità, per quello che nell'ultimo quarto d'ora diventa un assedio. Ancora di Morata l'occasione più grande, stavolta fallita non tanto per un suo errore quanto per il coraggio di Szczesny, suo compagno in bianconero, che gli esce sui piedi, mettendo letteralmente la faccia contro il pallone. La Polonia si difende, soffre ma resiste fino in fondo. Il punto non è granché, ma le resta una partita per provare a capovolgere la classifica.

E con Lewandowski, tutto è sempre possibile.

Tanti italiani in campo, ma la presenza che fa statistica è quella di Kacper Kozowski, classe 2003, il più giovane debuttante nella storia dei campionati europei. Complimenti e auguri.

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