Tre pass olimpici e una medaglia: è una domenica da cuori forti per l'Italia delle piscine. Ai Mondiali di Doha, succede quasi tutto nel giro di un'ora. A partire dall'argento della 4x100 stile libero (già qualificata a Parigi 2024) con il quartetto formato da Alessandro Miressi, Lorenzo Zazzeri, Paolo Conte Bonin e Manuel Frigo, che si conferma sul secondo gradino del podio come a Fukuoka. Meglio degli azzurri solo la Cina, che trionfa grazie al lancio incredibile di Pan Zhanle, che nuota il record mondiale dei 100 sl cancellando di 6 centesimi (4680) il crono degli Europei di Roma del romeno David Popovici.
Il commento alla gara è del gigante Miressi: «Abbiamo funzionato, anche se è rimasto un componente a casa (Thomas Ceccon). Nella mia frazione potevo fare qualcosina in meno, ma non mi aspettavo facessero record del mondo in staffetta Ennesima medaglia d'argento, per noi. Ma meglio qua che da un'altra parte». Sottointeso Parigi. Dove andrà certamente Nicolò Martinenghi, il 24enne varesino che con il tempo di 5913 nella semifinale dei 100 rana raggiunge la finale mondiale di oggi pomeriggio (ore 17, Rai2), dove ritroverà il leone inglese Adam Peaty, ma soprattutto agguanta un pass individuale per i Giochi Olimpici. In mattinata, invece, la carta olimpica l'aveva presa la 4x100 stile libero femminile, con il quartetto Sofia Morini, Costanza Cocconcelli, Emma Virginia Menicucci e Chiara Tarantino, grazie al crono di 3'3920 firmato in semifinale. In finale, le azzurre sono poi arrivate quinte.
Un brindisi anche per il Settebello, che per battere l'agguerrita compagine statunitense deve sudare le proverbiali sette camicie. La formazione di Sandro Campagna riesce a prevalere sugli Usa di una rete: 13-12. È la prima squadra italiana qualificata ai Giochi di Parigi. «Ai ragazzi ho detto prima della partita che questo incontro ci avrebbe fatto crescere ancora di più - racconta il commissario tecnico Sandro Campagna -. Quando si gioca sotto stress in questa maniera, vuol dire che sta nascendo qualcosa di importante.
Io l'avevo detto che questo percorso ci avrebbe fatto bene, perché avevamo bisogno di sofferenza. Anche le sconfitte fanno bene. Vincere senza soffrire non è mai positivo. Alle Olimpiadi ci sarà un equilibrio spaventoso». Ma la cosa importante, adesso, è che il Settebello c'è.
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