Alex Schwazer è servito: la Procura del Coni ha chiesto quattro anni di squalifica, il massimo della pena, per la positività al test effettuato il 30 luglio a Racines, poco prima dei Giochi olimpici di Londra. Pena dura e senza sconti, salvo che il processo, previsto nei primi mesi del 2013, non provochi qualche altra sorpresa, oltre a quelle che hanno accompagnato la pubblicazione della pena richiesta. Ettore Torri, capo della procura del Coni, ha fondato la richiesta su quattro caposaldi: la positività al test effettuato dalla Wada il 30 luglio (art. 2.1. del codice Wada) per presenza di Eritropoietina ricombinante; anomalie riscontrate nei valori del Passaporto Biologico con riferimento ai mesi di febbraio e aprile; acquisto e possesso di sostanze dopanti (eritropoietina e testosterone); essersi avvalso della consulenza-prestazione professionale di un soggetto inibito dall'ordinamento sportivo, ovvero il discusso medico Michele Ferrari, messo al bando dal Coni. Ma in sostanza le novità "pesanti" sono due: le anomalie segnalate a febbraio e aprile dalla Iaaf sul passaporto biologico del marciatore e il ritrovamento di testosterone nella sua abitazione grazie alle perquisizioni dei Nas il 10 agosto e il cui acquisto è stato poi confermato dallo stesso atleta negli interrogatori. L'atleta italiano venne pescato poco prima dell'arrivo a Londra, dove avrebbe dovuto difendere il titolo della 50 km di marcia conquistato a Pechino. Schwazer si dichiarò subito colpevole annunciando il ritiro dall'attività, dicendo di non essere più disposto ad affrontare sacrifici per il suo sport. L'iscrizione all'Università di Innsbruck per frequentare il corso triennale di Management e Turismo è stato il seguito della storia.
Storia triste, melanconica e devastante per lo sport azzurro, ancor più devastante oggi che viene tolto un altro velo alla vicenda: l'aver rinvenuto testosterone nell'abitazione toglie ogni scusante all'ex marciatore. Significa che Schwazer non era alle prime armi nell'uso di droga e le anomalie del suo passaporto biologico confermano l'ipotesi. Anomalie che potevano impedire di arrivare fino all'ultimo per svelare l'imbroglio.
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