Strama rimuove la Juve: «Bianconeri? Sì, penso al Partizan»

Il tecnico a Belgrado con mezza difesa ko Prove di campionato con Cambiasso centrale

Strama rimuove la Juve: «Bianconeri? Sì, penso al Partizan»

«Le dichiarazioni di Marotta? Gli elogi dopo la vittoria sulla Juve? Di bianconero in testa adesso ho solo il Partizan». Stramaccioni è a Belgrado, ne ha portati 20 con un buco nei centrali di difesa, Samuel stiramento all'adduttore destro, Ranocchia stiramento al polpaccio destro, Chivu convalescente per altre tre settimane dopo l'intervento al piede e Bianchetti, problema muscolare. Il reparto è decimato, sani solo Juan Jesus e Silvestre. Stramaccioni ha davanti due strade: perpetuare la difesa a tre con Cambiasso in mezzo, oppure tornare a quella a quattro. A Belgrado non si tratta solo di trovare una soluzione d'emergenza, perché Samuel, Ranocchia e Chivu resteranno fuori per circa tre settimane saltando anche la prossima strategica contro il Rubin Kazan, mentre in campionato saranno indisponibili per la trasferta di Bergamo, poi a San Siro con il Cagliari e potrebbero tornare con il Parma al Tardini. Forse. Difesa ridotta all'osso ma è sbagliato parlare di emergenza, lo ha spiegato Stramaccioni: «Rosa ampia, ho tante soluzioni», e lo confermano i precedenti. Con Cambiasso centrale nella difesa a tre, l'Inter ha giocato e vinto contro Neftchi in trasferta e Partizan a San Siro, subendo un solo gol. E c'è di più, perché in entrambe le occasioni Samuel e Ranocchia erano assenti e ai lati del Cuchu c'erano Silvestre e Juan Jesus, proprio il trio che si gioca stasera l'ingresso nella fase a eliminazione, 14 febbraio 2013 il primo sedicesimo di finale. Considerazioni che valgono zero ma fanno morale. Fulminanti invece quelle di Stramaccioni che nell'immediata vigilia della sfida, sposta abilmente il tiro: «Saremo costretti a cambiare qualcosa. Forse per la prima volta si può parlare a ragione di emergenza (?). Siamo impegnati intensamente, ma questo mi permette di sfruttare tutto l'organico». Verrà accontentato, fuori per infortunio Coutinho e Sneijder, ieri mattina nell'ultimo allenamento si è fermato anche Obi per un indolenzimento al quadricipite, Alvarez non è in lista. Per il resto Strama se li è portati tutti, compresi Milito, Cassano e Zanetti che potrebbero restare in panca. In lista ci sono Livaja, Romanò e Simone Pasa, un centrale difensivo che arriva dritto dalla Beretti, un '94.

Undicesima uscita stagionale e dieci successi precedenti, eppure questa di Belgrado non dà certezze, non per una questione di numeri o della tentata neutralizzazione del diciottenne Lazar Markovic, stella del Partizan seguitissima dai fidi del duo Branca-Ausilio. I serbi stanno andando forte in campionato e il tecnico Vladimir Vermezovic ha fatto appello ai tifosi per riempire lo stadio e dare la spinta necessaria all'impresa, anche perché a tifargli contro ci penseranno soprattutto gli ultras della Stella Rossa che con magliette nerazzurre e bandiere, hanno accolto con eccitazione trionfale i giocatori dell'Inter sbarcati a Belgrado: «L'Inter è una grandissima - ha detto Vermezovic -, una della migliori al mondo. A me basterebbe che riuscissimo a ripetere la partita di San Siro, perché abbiamo giocato bene e ci è mancato solo il gol. I miei giocatori sono ottimisti, con questa voglia si può vincere». E poi è uno che la sa lunga pure lui: «L'Inter non avrà tutti i titolari in campo? Anche a Milano, poi piano piano sono entrati anche gli altri, non cambio la mia formazione in relazione all'Inter».

Strama qualcosa ha subdorato, il presidente ha parlato genericamente di trabocchetti e questo potrebbe essere uno di quelli, l'autostima è un orizzonte talmente leggero che nessuno può

prevedere quando si spezzi: «Manderò in campo la migliore formazione. L'Europa League è da rispettare e qui quelli che hanno vinto la Champions, l'affrontano con le medesime motivazioni». Con i tre punti, quasi qualificati.

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