Strisce pedonali

In Europa si vendono, ogni anno, circa 15 milioni tra auto e furgoni. Il contributo della filiera industriale e commerciale dell'auto al Pil è rilevante. Una diminuzione o un aumento dei mercati europei ha riflessi negativi o positivi evidenti nelle statistiche dello sviluppo. L'Italia, negli anni, ha registrato una netta contrazione della produzione industriale di veicoli, e ora se ne realizzano meno di un milione.

Siamo il fanalino di coda rispetto ai Paesi principali come Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Le cifre dicono che ogni anno, più o meno, si vendono un paio di milioni di veicoli, e molto meno della metà provengono dalle fabbriche del nostro Paese. Per contro, nella componentistica dell'automobile, l'Italia è un grande fornitore delle principali industrie europee. Ora, con la vendita di Magneti Marelli da parte di Fca a un gruppo giapponese, abbiamo perso il controllo di una delle industrie più quotate di componentistica mondiale. Il ricavato solo in parte verrà utilizzato da Fca per investimenti produttivi. La vendita è legittima, ma non si capisce se la visione strategica sia corretta. Le aziende stanno stanziando cifre enormi per la produzione di vetture elettrificate. Anche Fca si è messa in carreggiata. I produttori tedeschi e francesi, con una visione di medio e lungo periodo e con l'aiuto dei loro governi, si stanno organizzando per creare centri di produzione avanzati di batterie e di riciclo delle stesse.

Il governo italiano non sembra far parte di questo gruppo. In effetti, non pare avere una strategia industriale di visione a medio termine che consenta al Paese di non perdere altro terreno tra i concorrenti europei. Per contro, si stanno penalizzando, con provvedimenti irrilevanti se non inutili come il Bonus/Malus e la guerra alle motorizzazioni diesel, gli utenti medi italiani.

In definitiva, da un lato si vuole indurre l'utente medio ad acquistare il prodotto auto elettrificato; dall'altro, non si imposta una strategia industriale che consenta la graduale ma netta conversione della produzione in Italia in veicoli elettrificati.

Questo è un grave errore di visione strategica che pagheremo caro negli anni a venire con un aumento della forbice tra auto vendute e prodotte nel nostro Paese. Chi ne soffrirà saranno gli italiani.

*Presidente Areté-Methodos

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