Sarebbero 190 i giovani atleti italiani che tra il 1980 e il 2015 sono morti a causa della cardiomiopatia aritmogena, la patologia che ha colpito e ucciso Davide Astori, l'ex capitano della Fiorentina. Su un totale di 700 atleti, sotto i 40 anni, deceduti per morte cardiaca, ben il 27% è stato colpito dalla cardiomiopatia.
I dati sono stati estrapolati da uno studio condotto dall'Università di Padova, in collaborazione con la Regione Veneto, secondo quanto riportato da Dagospia.
Per ogni caso, i ricercatori hanno studiato gli elettrocardiogrammi effettuati in vita e confrontando i dati relativi al cuore, dopo la morte. Si tratta del"primo studio sistematico che ha permesso di individuare una serie di patologie e dare avvio a ricerche che hanno permesso di scoprire nuove malattie, approfondire i meccanismi della morte improvvisa negli atleti, scrivere linee guida per lo screening dell' attività agonistica e aggiornare i protocolli medico sportivi". Lo screening, cioè l'elettrocardiogramma a riposo, ha permesso infatti di ridurre l'indice di morte improvvisa cardiaca.
Ma rintracciare una patologia simile è molto difficile: i medici devono essere in grado di cogliere i minimi segnali. In più, per i soggetti che praticano sport regolarmente, è più probabile l'esordio della patologia o la sua accelerazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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