Su San Siro non si litiga, Milan e Inter fanno pace

Gli ad Galliani e Fassone dettano la linea. Il rossonero: «Se fossimo due aziende dovremmo fonderci...»

L'armistizio Milan-Inter è stato firmato ieri all'ora dello spuntino, in zona stazione Centrale a Milano, al quarto piano degli uffici della Lega calcio. Qui, in occasione della presentazione della Lega tv, dinanzi allo stato maggiore di molti club (Marotta per la Juve, Carnevali per il Sassuolo più Atalanta, Chievo, Torino, Palermo e Verona), Adriano Galliani per conto del Milan e Marco Fassone per conto dell'Inter, hanno sotterrato l'ascia di guerra in materia di stadio San Siro e dato nuova spinta operativa al consorzio nel quale sono «costretti» a coabitare per i prossimi anni. «Le due società non si possono permettere il lusso di litigare» la sintesi dell'ad rossonero. Sottoscritta dal dg interista: «Non posso che essere d'accordo con Galliani». Di qui la spiegazione che è sotto gli occhi di tutti gli osservatori informati. Ha spiegato bene ancora Galliani: «Milano è in una condizione unica nello scenario europeo perché Inter e Milan hanno più o meno gli stessi ricavi, godono dello stesso numero dei tifosi e hanno le stesse ambizioni. Se fossero due aziende tradizionali e non invece due aziende che attengono ai sentimenti dovrebbero fondersi per dimezzare i costi e raddoppiare o quasi i ricavi. E invece poiché sono calcio e rappresentano due religioni diverse sono costrette, nello stadio, ad andare d'accordo perché il giorno dopo devono sedersi al tavolo per discutere di lavori, per dividersi i costi della coreagrafia, per preparare la finale di Champions league». Marco Fassone ha condiviso l'impostazione e subito dopo la fine della conferenza-stampa ha dato vita a un vertice improvvisato e privato con Galliani e Gandini: al centro della discussione, naturalmente, San Siro e il recente annuncio del presidente Silvio Berlusconi. Argomento sul quale Galliani non ha voluto mettere becco.

«Non è materia di mia competenza» ha ripetuto per evitare conflitti con l'altro ad Barbara Berlusconi impegnata ieri a Milanello (ha firmato il contratto con Kimbo caffè) e chiacchierato con Mihajlovic per avere notizie sulla squadra. Solo su Balotelli, il vice Berlusconi si è fatto sfuggire la risposta al quesito del giorno («Contento di Mario?» gli hanno chiesto): «Sìììì».

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