La Super League è finita sul nascere con i 12 club dissidenti che hanno trovato un muro alto, altissimo eretto da istituzioni calcistiche, federazioni, tifosi, giocatori, allenatori e politici. Nonostante la fumata sia stata nera, però, la questione è sempre calda, delicata e da tenere sotto stretta osservazione. Dalla Germania, inoltre, Der Spiegel ha sganciato la bomba pubblicando alcuni estratti del contratto di fondazione delle società coinvolte dove è subito balzato all'occhio come gli incassi non sarebbero stati equi.
Disparità
Secondo quanto ha pubblicato Der Spiegel, infatti, i club che avrebbero incassato più soldi dalla Super League sarebbero stati il Real Madrid di Florentino Perez e la rivale storica del Barcellona con 60 milioni di euro (30 milioni di euro ciascuno per le prime 2 stagioni).
Die meisten Spitzenvereine wollen das #SuperLeague-Projekt wieder verlassen. Einfach wird das aber nicht, wie exklusive Einblicke in den Vertrag zeigen. (S+)https://t.co/SmMdJTJalr
— DER SPIEGEL (@derspiegel) April 23, 2021
La Juventus, inoltre, avrebbe guadagnato meno rispetto alle due spagnole ma il doppio rispetto alle altre due italiane coinvolte nel progetto, Inter e Milan. Rossoneri e nerazzurri erano stati messi sullo stesso piano dell'Atletico Madrid e se il Borussia Dortmund avesse accettato l'invito di partecipare alla Super League sarebbe stato equiparato proprio agli ultimi tre club citati.
Il ricavo per questi quattro club sarebbe stato del 3,8% della cifra totale da spartirsi tra le società, mentre per gli altri, compresa la Juventus, sarebbe stato del 7,7%. JPMorgan si è tagliato fuori ma il suo prestito da 3 miliardi di euro alle società sarebbe stato restituito in circa 23 anni per un totale di 6 miliardi di euro.
Perez non molla
Il grande fautore di questa Super League, Florentino Perez, non molla però il colpo e ai microfoni di AS ha spiegato: "Non è vero che si andava contro i campionati nazionali o la meritocrazia, tutto è stato manipolato. La Super League sarebbe il modo migliore possibile per aiutare il calcio a uscire dalla crisi, visto che è gravemente malato. L'economia del sistema sta affondando e dobbiamo adattarci ai tempi in cui viviamo".
Perez è poi entrato nel merito ammettendo che forse qualche errore è stato commesso a livello organizzativo e comunicativo: "Sicuramente abbiamo sbagliato qualcosa, faremo un nuovo giro e confronteremo le idee. Forse farvi partecipare le prime quattro di ogni paese è una soluzione, vedremo, ma qualcosa deve essere fatto. La realtà è che se ci sono partite più interessanti e competitive, più soldi andranno al calcio. E questo sarà per tutti, non solo per pochi, perché i campionati nazionali varranno molto di più."
Ceferin attacca
Il numero uno dell'Uefa, Aleksander Ceferin, è però tornato ad attaccare i ribelli e l'ha fatto dai microfoni di Der Spiegel: "Sebbene la Superlega sia implosa dopo essere stata rapidamente abbandonata dalla maggior parte dei partecipanti, Real Madrid, Barcellona, Juventus e Milan non hanno lasciato il progetto. I dirigenti potrebbero subire alcune conseguenze.
È chiaro che i club dovranno decidere se sono un club di Superlega o se sono un club europeo Nel primo caso, ovviamente, non giocheranno in Champions League. Se sono pronti a farlo, possono giocare nella loro competizione", il monito del presidente dell'Uefa- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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