Tempi duri. Milan e Inter sono già con l’affanno. Allegri sente la panchina che scotta. Stramaccioni magari la sente un po’ raffreddata. Ovvero: Moratti lo spalleggia, gli concederà la pazienza che ha avuto con nessun altro, ma il freddo di qualche dubbio corre lungo la schiena del presidente. E la panchina ne risente. Sta peggio il Milan anche se, a conti fatti, potrebbe stare peggio l’Inter. I rossoneri si sono platealmente indeboliti. L’Inter si è decisamente rinforzata (almeno questo voleva la campagna acquisti).
Il Milan ha qualche alibi in più, l’Inter qualcuno in meno. I rossoneri si affidano alla rosa forse peggiore dell’era Berlusconi. L’Inter ha comprato giocatori in cui crede e ora deve dimostrare di avere ragione. Dunque mercoledì di grande affanno per squadre e allenatori. Lo si intuisce dalle chiacchiere. Ha parlato Mauro Tassotti, ormai grande vecchio della storia rossonera. Sarà lui in panchina al posto di Allegri al quale la corte di giustizia federale ha respinto il ricorso contro la squalifica. Tassotti ha dato prova di equilibrio e grande fedeltà al suo tecnico non solo alla società. Sentite come ha difeso Allegri. «Io dopo Allegri? Mi spiace venga messo in discussione. Sono legato a Massimiliano, lo ritengo uno dei migliori allenatori che il Milan abbia mai avuto».
Detto questo, basta la parola. «Mi spiace per la situazione che si è creata. Ma quando uno fa questo mestiere sa che può essere sempre messo in discussione, perché alla fine contano i risultati e adesso non stanno arrivando. «Non siamo stati molto fortunati, le partite che abbiamo perso potevano terminare anche con un risultato differente. Adesso dovremo giocare con il coltello tra i denti». E giusto per far intendere che i campioni servono e lui lo sa bene, avendo giocato con tanti della specie, ha allungato l’unica verità che nessuno potrà mai smentire: «Non abbiamo più Ibrahimovic che ci garantiva quei 35-40 gol a stagione e quindi dobbiamo cercarli con altri giocatori. Tutti si devono mettere in testa che dobbiamo fare qualcosa in più perchè senza grandi giocatori dobbiamo arrivarci con il gioco, con più attenzione. Magari l’anno scorso giocavamo male ma qualcuno risolveva le partire, mentre quest’anno da questo punto di vista abbiamo qualcosa in meno».
Potesse dire lo stesso Stramaccioni... Invece l’Inter ha ancora il presunto leader (Sneijder), si è dotata di un po’ di follia (Cassano), ma i problemi non cambiano: difesa burrosa, centrocampo che non copre, solite storie. E la trasferta a Chievo non è proprio una buona novella. Stramaccioini non tace e consente: «Mi aspetto una partita tatticamente impegnativa, ho visto un Chievo organizzato e Di Carlo è preparatissimo. Serve maggiore equilibrio nel momento in cui l’Inter impiega cinque, sei, sette giocatori nella costruzione del gioco, ma non sono preoccupato. Lo sarei stato se i toscani fossero venuti in casa nostra a fare la partita. Poi sinceramente, c’è un tempo per seminare e uno per raccogliere: penso che i conti si debbano fare alla fine».
Il tecnico nerazzurro passerà alla difesa a tre, dopo il benestare di Moratti: «Tutti e cinque i miei centrali possono interpretare la difesa a tre, ipoteticamente anche tre mancini (Juan Jesus, Samuel e Chivu, ndr). Avremmo più spinta sulla fasce, anche se con i giocatori che ho a disposizione posso variare moduli a seconda delle partite». Inter dei grandi vecchi, d’accordo. Ma ogni tanto scricchiolano anche loro. Il caso Cambiasso...«Molti giocatori rischiano di esporsi a brutte figure perché coprono delle parti di campo non proporzionali alle loro caratteristiche, ma lui sta facendo bene quello che gli chiedo». Eppoi quella sorte di trave nell’occhio: l’incompatibilità Cassano-Sneijder.
Entrambi tendono a sinistra. «Cassano e Sneijder non penso proprio siano incompatibili.
Certo, sta a me poi capire contro chi la nostra squadra può reggere il tridente e contro chi no. Palacio è ancora indisponibile, Cassano ha fatto quasi novanta minuti contro il Siena e domenica prossima ospitiamo la Fiorentina, ci sono tante cose da tenere in conto». Ovvero: è pronta la panchina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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