Il team azzarda, Leclerc è perfetto. Magia e trionfo "a casa nostra"

La strategia di una sola sosta sorprende i rivali. E Charles vince il Gp d'Italia dopo Monaco

Il team azzarda, Leclerc è perfetto. Magia e trionfo "a casa nostra"
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Una vera magia. Non c'è altro modo per descrivere il trionfo di Charles Leclerc a Monza. «A casa nostra», come grida lui in radio ringraziando tutta la Ferrari che ha avuto il coraggio di sposare una strategia vincente con un pit stop in meno degli altri. Cinque anni dopo Monza è ancora tutta Rossa con il rettilineo del traguardo che si colora alla velocità della luce del colore più amato dagli italiani innamorati della Formula 1. Leclerc è riuscito a gestire un set di gomme bianche per 38 giri, tenendo a bada Piastri che lo ha braccato nei 12 giri finali con pneumatici più freschi di 23 giri.

L'azzardo Ferrari ha pagato grazie ad una gestione perfetta delle gomme. Una vittoria studiata a tavolino, sapendo che a Monza la sosta ai box si paga tantissimo. Ma poi certe strategie vanno portate in pista e quando la McLaren ha optato (come tutti gli altri) per le due soste il sogno ha cominciato a prendere forma. E anche Sainz ha dato il suo contributo facendo perdere un po' di tempo a Piastri e Norris... mentre Piastri recuperava un secondo al giro, ma più passava il tempo, più stava diventando chiaro che non sarebbe bastato. Senza errori o clamorose sorprese (nessuno aveva girato così a lungo con le Pirelli Bianche) il miracolo avrebbe potuto avverarsi.

«Monaco e Monza sono le gare che vorrei vincere tutti gli anni e poi ovviamente diventare campione del mondo. I tifosi sono stati incredibili. Mamma mia. Grazie per il sostegno e la spinta che ci date tutte le volte che veniamo qui». Leclerc è incontenibile sul podio con le bollicine Ferrari nella bottiglia tricolore e sotto di lui il mar Rosso che canta Fratelli d'Italia. Scene da pelle d'oca che vorresti rivedere ogni domenica.

La McLaren era obbiettivamente più forte, ma con la furbizia e un po' di azzardo poteva essere battuta. La Ferrari ha giocato un po' a nascondino nei giorni scorsi e ha estratto il jolly nel giorno della gara sfruttando il suo assetto molto scarico. Magico davvero. Con gli ultimi giri da cuore in gola. Charles ha dovuto essere perfetto come cinque anni fa, quando aveva una Mercedes incollata dietro. Ancora una volta ha dimostrato che con una macchina vincente lui può metterci del suo e ha vinto anche senza guidare la migliori macchina in pista.

Un capolavoro che cambia faccia ad una stagione dove le sorprese probabilmente non sono ancora finite. In fin dei conti la Red Bull non è lontanissima. E se la McLaren dovesse continuare a pasticciare... Monza ci ha insegnato che ogni tanto giocare d'azzardo rende.

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