A volte ritornano, è proprio il caso di dirlo. Stavolta per davvero dopo il tira&molla delle ultime settimane che somigliava sempre più a una fiction a puntate. Un giorno a un passo, quello successivo più lontano.
Adesso invece il Grifone ha rotto gli indugi e deciso di chiudere la pratica. A distanza di quattro anni dalla sua ultima apparizione (col Brescia nella stagione 2019/20) la Serie A si appresta così a riaccogliere il suo figlio prodigo prediletto. Quel Mario Balotelli che andrà da domani a rinforzare l'attacco del Genoa.
Una trattativa durata quasi un mese e alla fine conclusasi con una fumata bianca. Decisivo il pressing degli Alberto: il tecnico Gilardino e il presidente Zangrillo hanno, infatti, giocato un ruolo decisivo nell'affare Balo. Sono stati loro a spendersi in prima persona per convincere il Ceo Andres Blazquez (il più scettico sull'affare) a tesserarlo. Il dirigente spagnolo sembrava più orientato a puntare su Eric Choupo-Moting (ha declinato per aspettare una chiamata dalla Premier League) o Adam Ounas (scartato dal Gila che lo riteneva un doppione di Pereiro). Alla fine però l'ha spuntata Mario. E così nelle prossime ore andranno in scena le visite mediche di rito propedeutiche alla firma sul contratto. Accordo fino al 30 giugno 2025 con stipendio decisamente low-cost rispetto agli standard della carriera balotelliana: 250mila euro più bonus come svelato proprio da Il Giornale lo scorso 14 ottobre. Cifre ben diverse dai parametri milionari a cui lo faceva viaggiare il compianto Mino Raiola, che in passato aveva sempre trovato una soluzione per collocare Balotelli. Chissà se il buon Mino sarebbe riuscito ancora a piazzare uno dei suoi pupilli in una big. Le ultime esperienze in chiaroscuro tra Adana Demirspor e Sion in tal senso non aiutavano a innescare le dinamiche di calciomercato. Ma torniamo alle questioni di attualità.
Mario da mesi si stava allenando da solo a Castegnato con il preparatore atletico Stefano Mazzoldi. Zero spazio alle balotellate fuori dal campo che ne hanno marchiato in negativo la carriera, ma doppie sedute quotidiane al fine di farsi trovare pronto e tirato a lucido per la sua nuova squadra.
Chi lo conosce bene racconta, infatti, che poche volte in carriera Super Mario sia stato così in forma e mentalizzato sul gioco del calcio. Il suo obiettivo è quello di dimostrare di essere ancora in grado di fare la differenza in Serie A. Per questo ha rifiutato ricche le offerte esotiche ricevute da ogni angolo del globo: San Diego, Al Ain, Al Ahli, Corinthians, e Kerala Blasters. Tutte respinte al mittente.
Balotelli, infatti, vuole tornare a essere Super Mario e non ha affatto guardato all'aspetto economico. Per la pensione dorata ci sarà tempo. A 34 anni vuole zittire haters e scettici, che l'hanno ormai etichettato sul viale del tramonto.
Alla sua maniera, a suon di gol.Ci riuscirà? Quella rossoblù rappresenta l'ultima chiamata di una carriera che avrebbe potuto essere molto più grande. Giovedì al Ferraris contro la Fiorentina potrebbe già giocare un pezzo di partita: Balo is back.
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