Se ha messo la testa a posto... Glielo dicono da anni, ma stavolta forse Fabio Fognini ha trovato serenità e maturità. Da testa di serie numero 15 ha confermato il pronostico (uno dei suoi difetti storici, il rispettare le attese) e si è preso gli ottavi di finale agli Australian Open, primo Slam della stagione. Una partenza lenta in terzo turno contro l'americano Sam Querrey, così come in secondo contro il finnico Nieminem, l'azzurro scivola sotto 2-5 nel primo set. Ma tra un'interruzione per acquazzone e l'altra (santa acqua che smorza un po' i 40 e passa gradi dell'estate di Melbourne) Fogna non perde il filo, inizia a servire senza incertezze e a rispondere con il suo genio. Annulla un set point, strappa il contro-break e va a chiudere il set da campione 7-5. Gli altri due parziali scivolano via in due identici 6-4, un break e via. Il ligure, che agli Australian Open non doveva nemmeno partecipare per l'infortunio al polpaccio subito a Chennai, si issa agli ottavi di finale, suo miglior risultato in carriera sul veloce di Melbourne e secondo miglior risultato negli Slam dopo i quarti del Roland Garros 2011. Ora l'improbo numero due del mondo Novak Djokovic, che ha asfaltato Istomin in tre rapidi set, e va a caccia della quarta vittoria consecutiva nel torneo. Fognini può puntare a dar fastidio al serbo con un match di concentrazione e dedizione, magari a metterlo pure in difficoltà chiedendo qualche trucco all'amico Nadal.
Anche in campo femminile c'è l'Italia che va. È Flavia Pennetta l'azzurra che sbarca negli ottavi di finale e tiene alto il tricolore nonostante le debacle in singolare delle Cichis (Sara Errani e Roberta Vinci, che però sono al terzo turno in doppio, insieme ovviamente). Impiega poco più di un'ora la brindisina, testa di serie numero 28, a stroncare la resistenza della tedesca Mona Barthel. Le difficoltà tutte le secondo set dopo aver dominato il primo (6-1). L'azzurra paga un po' il super caldo e qualche passaggio a vuoto ma comunque si aggiudica il match (7-5). Nessun brutto segnale invece dal polso che l'aveva costretta al ritiro nella Hopman Cup a Perth, lo stesso operato un anno e mezzo fa. «Onestamente il dolore accusato a Perth mi preoccupava - confessa la Pennetta -. Dopo tutto quello che ho passato era come se mi fosse crollato tutto...». Invece tutto bene. E occhi agli ottavi dove troverà Angelique Kerber, la numero 9 del mondo, la tedesca che le sbarrò la strada nei quarti di finale degli Us Open 2011. «Il passato non conta, ogni partita fa storia a sé - commenta Flavia, che il dolore ha fatto maturare -.
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