Per rivederlo con il rossonero sulle spalle, si dovrà attendere la Juventus. Nel mentre, Alvaro Morata si è ritrovato con il camice bianco per verificare i postumi di uno scontro che ieri mattina gli è valso il trasporto all'ospedale di Legnano. Durante la seduta d'allenamento mattutina, l'impatto con Pavlovic: nessuna perdita di coscienza, ma forti giramenti di testa. Morata, 32 anni compiuti 15 giorni fa, è stato così sottoposto a una risonanza magnetica che ha dato esito negativo. Da quel momento è iniziato il monitoraggio di prassi, che si è protratto per le ore successive.
Va da sé che il suo biglietto aereo per Cagliari, dove il Milan è atteso domani alle 18, finirà nel cestino. Morata ritroverà il campo dopo la sosta Nazionali, il prossimo 23 a San Siro contro la Juve. Passando così, di fatto, da una sfida del cuore all'altra: dal Real alla Signora (185 presenze e 59 reti). Nella quarta giornata di Champions, per Morata è arrivato il terzo gol stagionale in rossonero, dopo i due realizzati con Torino e Lecce. Anche se il contributo di Morata alla causa Fonseca va oltre l'apporto realizzativo: dopo aver alzato da capitano la coppa dei campioni d'Europa il 14 luglio a Berlino, si è tolto lo smoking e ha indossato la tuta per sudare.
Pressing e assist, maturità al servizio del gruppo: «Nessun fuoco d'artificio, è una partita del girone», aveva spiegato sul terreno del Bernabeu. Con l'entusiasmo raffreddato dalla tragedia di Valencia, «ma orgoglioso della mia squadra».
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