Dieci mesi senza campo (dunque niente Europeo con la Nazionale se la squadra di Spalletti si qualificherà e niente avvio della Premier League 2024-25) e un minimo di otto di «piano terapeutico», con un ciclo di almeno 16 incontri da svolgersi in Italia presso associazioni sportive dilettantistiche, centri federali territoriali e centri di recupero dalla dipendenza dal gioco d'azzardo secondo il programma stilato che verrà stilato dalla Figc che vigilerà sul rispetto di tale programma. In più un'ammenda di 20mila euro.
Sandro Tonali esce così dal processo sportivo per la vicenda scommesse, sempre che dalla Procura di Torino (ipotesi al momento esclusa dagli inquirenti) non si ricavino altri elementi di colpevolezza del giocatore. Mostratosi collaborativo sin da subito, ammettendo le scommesse su siti illegali e per di più su due delle sue squadre, Milan e Brescia, ma giocandole sempre vincenti (situazione che non crea i presupposti dell'illecito sportivo che avrebbe portato a sanzioni più pesanti). Ecco che si è arrivati dalla pena di tre anni prevista dal codice sportivo a un patteggiamento di uno e mezzo diviso tra squalifica vera e propria e percorso di recupero dalla ludopatia, certificata dai suoi avvocati sia davanti ai pm piemontesi che a quello del pallone Chinè. È stato il presidente federale Gravina, che ha dato l'ok all'accordo (oggi arriverà quello del procuratore generale dello sport Taucer), ad annunciare la sentenza poche ore prima del comunicato ufficiale della Figc.
Parte dunque il countdown per il rientro in campo di Tonali, previsto per la fine di agosto 2024. La sanzione sarà recepita anche dall'Uefa per l'estensione internazionale del procedimento. Per il giocatore del Newcastle il personale percorso riabilitativo sarebbe già iniziato con degli specialisti, mentre mercoledì la mezz'ora giocata in Champions contro il Borussia Dortmund è stata l'ultima presenza di questa stagione. Anche se Tonali potrà continuare ad allenarsi secondo le modalità stabilite dal club.
I nodi da sciogliere sono ora due: se il Newcastle deciderà di bloccare lo stipendio da otto milioni al calciatore e se deciderà di fare causa al Milan, squadra dalla quale ha prelevato il centrocampista in estate per 75. La prima strada, inversa a quella applicata dalla Juventus con Fagioli (il precedente patteggiamento sulla vicenda che ha fatto giurisprudenza, anche se la pena è stata «solo» di 7+5), sembra più facile da perseguire; la seconda non è invece percorribile visto che il club rossonero era all'oscuro delle scommesse di Tonali.
E oggi in Procura a Torino sarà la volta dell'interrogatorio di Nicolò Zaniolo davanti al pm Pedrotta.
L'audizione, che sarà probabilmente messa a confronto con il contenuto dell'ormai famosa chiavetta usb dove comparirebbero alcuni giocatori, dovrebbe tenersi regolarmente nonostante il calciatore fosse ieri ancora in Olanda con l'Aston Villa per la sfida di Conference League. C'è da ricordare che Zaniolo ha più volte ribadito di non aver mai scommesso sul calcio.
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