Le chiamano emozioni, anche se poi qualcuno sostiene che i match tre set su cinque andrebbero aboliti. E invece in un mondo che vuole sempre andare di fretta, il Roland Garros ha dimostrato ancora una volta cosa vuol dire credere nei miracoli. Soprattutto se poi, in questo caso, il miracolo riguarda il tennis italiano.
E allora: dopo il dolore di Jannik Sinner, ecco l'estasi di Lorenzo Sonego, uno che non molla mai neanche quando perde 6-0 contro Andrei Rublev - il vincitore del Master 1000 di Monte Carlo e numero 7 del mondo - e si trova sotto di due set. Il miracolo, insomma, è vederlo adesso negli ottavi di Parigi dopo un match così (incontrerà un altro russo, Khachanov), soprattutto perché dopo aver avuto la luce spenta a lungo improvvisamente ha ritrovato il suo gioco frizzante e aggressivo, completando alla fine una rimonta che sembrava impossibile (5-7 0-6 6-3 7-6 6-3 il punteggio). «Posso dire di aver giocato il mio miglior tennis e questa vittoria è davvero un miracolo - conferma alla fine l'allievo dello scatenato Gipo Arbino -. Ero sotto di due set ma sono riuscito a risalire anche grazie a un pubblico che mi ha sempre incoraggiato. Dal terzo set sono riuscito a essere più aggressivo, ho cambiato un po' gli schemi e l'ho mandato in tilt. Quando Rublev comanda lo scambio è difficile stargli dietro, allora ho cercato di stare più vicino alla linea di fondo e di venire a rete: tutto ha funzionato meravigliosamente. E nell'ultimo game mi sono passate per la testa tante cose: ho pensato che fosse bello giocare e vivere emozioni come questa». Il divertirsi, appunto, che è mancato a Sinner giovedì.
Dunque ecco l'emozione, Jannik non c'è più, Berrettini si scalda per Wimbledon, ma l'Italia del tennis non finisce mai di stupire. Anche per come Lorenzo Musetti sta passando turno dopo turno tra la meraviglia di chi lo vede sulla strada di Federer, per qualità e talento. Ieri ha fatto a pezzo Cameron Norrie, uno che è stato 8 del ranking (ora è 13), guidando il match senza quasi battere ciglio. Ed è finita 6-1, 6-2, 6-4, con il tabellone che ora è con visita su Alcaraz (ieri sera in campo contro Shapovalov): «Sono felice e fiero del mio team e della mia famiglia: ho cominciato l'anno con difficoltà che non mi aspettavo, ma grazie a loro ora sono agli ottavi. E me la godo».
Così al quadretto azzurro manca alla fine sono Fabio Fognini, a cui non è riuscito il miracolo personale, battuto da Ofner 5-7, 6-3, 7-5, 1-6, 6-4. Ma per uno che ha rischiato di non poter più giocare, essere ancora a questo livello è, anche questo, un piccolo miracolo.
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