È tornato Pepito Rossi La Fiorentina di Sousa può puntare in alto

FirenzeFirenze vive un momento magico: dopo i 4 gol rifilati all'Inter e il primato in classifica da dividere coi nerazzurri, la Fiorentina usando le stesse modalità numeriche, ha regolato i conti col Belenenses in Europa League. Ma tutto questo, forse, passa in secondo piano rispetto al ritorno al gol di Pepito Rossi. Ecco la notizia più bella per Paulo Sousa: altrimenti non si spiegherebbe perché, al 47' della ripresa, con i viola sullo 0-3, il tecnico portoghese sia scattato come una molla insieme alla sua gente in panchina per celebrare Giuseppe e il suo sinistro di cachemere. E così in campo hanno fatto i giocatori: Pepito è stato sommerso, addirittura travolto, da un'onda viola di amore. Senza dimenticare i 300 tifosi al seguito in una trasferta orfana di appeal.

Rossi è tornato ad esultare dopo due anni: non segnava in Europa dal 19 settembre 2013 quando i viola distrussero i portoghesi del Paços de Ferreira. In campionato, invece, la rete mancava dal 18 maggio 2014, ultima della stagione, pareggio 2-2 al Franchi col Toro. Nel mezzo un anno agonistico di assenza dai campi, dolore, lacrime, sacrifici bestiali, speranze e una lenta quanto graduale “riabilitazione calcistica”, per usare una definizione coniata da Sousa. Questo gol di Lisbona, realizzato in un pomeriggio estivo sulle sponde del Tago, stabilirà la grandezza della Fiorentina: se Rossi, infatti, tornerà ad essere Pepito, allora i viola saranno autorizzati a coltivare sogni aurei. La Fiorentina è prima in classifica e ha un gioco convincente. Se pensiamo che tutto questo è stato ottenuto senza l'apporto dell'unico fuoriclasse di cui dispongono, Giuseppe Rossi, il sospetto è che i margini di miglioramento siano ancora tanti.

Pepito è arrivato da infortunato a Firenze nel gennaio 2013. Ha giocato qualche minuto alla fine di quel campionato, ma nella stagione successiva fino al 5 gennaio, il maledetto giorno dello scontro con Rinaudo nel derby col Livorno, l'attaccante di New York aveva segnato 16 gol in campionato e uno in Europa League, appunto. Una marcia trionfale dopo le tristezze del passato. Poi la rieducazione, la delusione di aver perso il Mondiale in Brasile e quindi ad agosto un nuovo crac in allenamento. Pareva una cosa da poco e invece l'annata è passata senza che il campo potesse essere calpestato.

Ora

Pepito è tornato, i fantasmi sono alle spalle. Conte lo aspetta in Nazionale, mentre Firenze è pazza di lui perché non lo ha mai mollato. Sousa ne ha un gran bisogno per trasformare un bel campionato in una stagione trionfale.

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