Urbano Cairo contro James Pallotta, ovvero il presente di Torino e Roma. Una già salva dopo un'annata tormentata, l'altra a caccia di punti sotto la Mole tra stasera e sabato in casa della Juventus (alla quale ha richiesto la possibilità di allenarsi a Vinovo, nel centro sportivo delle giovanili bianconere, tra le due gare).
Il futuro fuori dal campo è ancora tutto da scrivere: due piazze in fermento, due presidenti nel mirino dei tifosi, due club di fatto in vendita. L'attenzione dei torinesi di fede granata è rivolta a quanto accadrà stamani al Circolo dell'Innovazione dove verrà svelato il «Progetto Taurinorum», quello di una cordata di imprenditori che presenterà la sua offerta di acquisto del club di Cairo. In sella da ormai 15 anni, ma che da tempo è stato invitato a lasciare dagli scontenti sostenitori granata. Delusi da una stagione deficitaria con pochi acuti, un cambio in panchina a febbraio (il giovane Longo al posto di Mazzarri) e l'arrivo di un nuovo ds (Vagnati per Bava) che pensa già a un nuovo progetto tecnico che vede alla guida tecnica Marco Giampaolo. Cairo, almeno a parole, ribadisce di non voler passare la mano «specie dopo un'annata come questa». Ma la sensazione è che prenderà almeno in esame le eventuali offerte che arriveranno sul suo tavolo.
Sul fronte giallorosso, la cessione del club da parte di James Pallotta sembra ormai inevitabile e le offerte non mancano, dalla ripresa della trattativa con l'imprenditore texano Friedkin alle proposte del consorzio sudamericano Ecuador-Uruguay e del fondo mediorientale. La squadra, che ha vissuto anche il licenziamento del ds Petrachi, ha ripreso a marciare forte (16 punti nelle ultime 6 gare) e le 4 lunghezze di vantaggio sul Milan sembrano un margine rassicurante anche per la permanenza di Fonseca in panchina - nella prossima stagione dovrebbe avere a disposizione Pedro, svincolatosi dal Chelsea -. Vincere stasera in casa del Toro chiuderebbe i giochi e farebbe già pensare all'impegno di Europa League di agosto (ottavo in gara secca con il Siviglia a Duisburg il 6 con il problema Smalling da dover inserire in lista Uefa, visto che lo United continua a chiedere 20 milioni di euro per il riscatto). Ma fra due settimane c'è da presentare alla Covisoc la fideiussione per l'iscrizione al prossimo campionato, quindi lo step successivo (o un aumento di capitale dell'attuale proprietà o la vendita del club) per evitare la vendita dei gioielli Pellegrini e Zaniolo: il primo dopo la frattura del setto nasale tornerà per l'impegno europeo, il secondo sarà titolare stasera.
Così si è riaperto il fronte Friedkin: offerta più bassa rispetto a quelle degli altri uomini di affari interessati al club, ma più convincente per modalità di pagamento, tempistica e garanzie.
Anche se ieri lo stesso Friedkin sul quotidiano locale Houston Chronicle ha sottolineato come la Gulf State Toyota, distributore in franchising di veicoli e componenti della casa automobilistica di cui il magnate texano è Ceo, sia stata duramente colpita dalla crisi post Covid-19.
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