Basta un colpo di Tevez. La Juve si fa un altro derby

Torino deludente nel derby, sfida sotto tono. Cerci non tira mai in porta. Alla Signora serve poco per vincere, ma ringrazia anche l'arbitro

Basta un colpo di Tevez. La Juve si fa un altro derby

nostro inviato a Torino

Tevez e poi? Un Toro flanella. Tutto qui il derby? Sì tutto qui o poco più. Derby con un altro aiutino alla Juve, nemmeno gli arbitri abbiano firmato un contratto. Stavolta il gol è perfettamente regolare e segnato dall'uomo di quell'altra polemica. Carlitos Tevez ha consegnato alla Juve il suo gol numero 14, che ne fa un uomo derby ma anche il capocannoniere del campionato insieme a Pepito Rossi, gente che ci sa fare qualunque sia il valore di un torneo. Il giallo di giornata parla, invece, di un rigore bypassato da questo Rizzoli che sarà pure il migliore del villaggio fischiante, ma quando c'è di mezzo la Juve va sempre in sbandata. Ieri ha girato la frittata creandosi l'alibi. Pirlo aggancia il piede di El Kaddouri in area e lui pensa (presumibile) alla furbata dell'attaccante granata. Dunque Pirlo salvo dalla nefandezza (errori così non sono concepibili per uno come lui) e il belga-marocchino ammonito. Dire rigore non significa gol assicurato, ma in quel momento, sul finire della partita, poteva essere occasione perché finalmente il Torino segnasse un gol a Buffon e alla Signora dopo 14 anni di astinenza.

Sì, certo quest'anno il Toro è in credito nei derby e la Juve ha goduto di vantaggi che rovinano soltanto le sue vittorie: entrambe meritate. Quest'ultima ha deluso il calcio, non le sue aspettative. La Juve è la più forte del reame nostro e non c'è partita in cui non lo dimostri. Però se questo è un derby…… Meglio andarsi a rivedere partite degli anni che furono dove c'erano sostanza e qualità.
Derby deludente per chi l'avesse pensato sangue e arena come vorrebbe romantica intonazione popolare. Deprimente per chi si fosse illuso di non vedere i 27 punti di differenza che segna la classifica. Come bastasse andare in campo, mettere maglie granata e cancellare il presente. Così, semmai, si cancella il passato, quello del Toro tremendista e veemente, quello dei Pulici e Graziani i cui nipotini poco e nulla hanno fatto perché la Juve non gli strappi quel record anni Settanta delle 14 partite vinte consecutivamente in casa. Con quella di ieri sono tredici, la Juve ha messo solo 30 minuti per mettersi tranquilla, salvaguardare la corsa da record e i tre punti da classifica. Eppoi ha seguito la Carlitos way senza nemmen troppo spremersi, dannarsi, correre dietro ai torelli mozzarella. Tanto per dire: Tevez ha tirato tre volte in porta, Cerci nemmeno una. Tutto qui il reuccio granata? Ecco, appunto. Qualcuno ricorda Claudio Sala?

Partita giocata sui ritmi che ha richiesto la Signora, il torellino ha cercato una partita meno difensiva rispetto al precedente derby, ma è stato sporadico e casuale. La Juve ha chiesto il miglior sforzo a Asamoah per tener buono Cerci, ha rischiato qualche sofferenza iniziale, El Kaddouri si è infilato in area nell'azione più pericolosa di tutta la partita granata ma ha calciato alto, poi Pirlo ha preso in mano la direzione. C'era Prandelli in tribuna ed avrà notato la solidità di Barzagli, magari si sarà impietosito per il fare e disfare di Immobile, ma per vedere un gol c'è voluta la padronanza stilistico-calcistica di Tevez, servito al limite d'area e svelto a girarsi e calciare per evitare che tre difensori gli piombassero addosso.

Quel gol è, invece, franato addosso al Toro che, in pratica, non ha nemmen più tirato in porta, si è adeguato al ritmo da riposino calcistico della Juve ed ha starnazzato per gli errori dell'arbitro: ci poteva stare un secondo cartellino giallo a Vidal. Conte ha visto e provveduto a sostituirlo. E la Juve ha portato a casa la vittoria numero 63 sul Torino, troppo facile per essere vera. Meglio non raccontare che questo era un derby.

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