Il futuro di Totti? "Non ho ancora pensato a trovare un altro lavoro"

Il capitano giallorosso al sito ufficiale della Uefa. "Se arrivi a 38 anni così, vuol dire che sei un professionista esemplare. Quando non ce la farò più, vedrò cosa fare"

Francesco Totti e il "selfie" sotto la Sud al gol del pareggio (clicca per vedere tutta la foto)
Francesco Totti e il "selfie" sotto la Sud al gol del pareggio (clicca per vedere tutta la foto)

«Non ho ancora pensato a trovarmi un altro lavoro». Con questa battuta il capitano della Roma Francesco Totti parla del suo futuro in un'intervista rilasciata al sito ufficiale della Uefa. «Ancora mi diverto, ancora ho passione, ho la possibilità di fare bene. Quando vedrò il momento in cui non ce la farò più, penserò a quello che dovrò fare - ha proseguito l'attaccante 38enne -. Ho un doppio ruolo, da capitano interno e capitano esterno. Il primo è quello più importante, bisogna essere sempre a disposizione della squadra, del mister e della società, di tutti. Il capitano esterno deve essere a 360° disponibile con la gente e comportarsi sempre nel migliore dei modi».

Indicando i momenti più difficili della propria carriera, Totti ha rievocato «i due infortuni, quelli più gravi, alla caviglia e al ginocchio. Li ho superati con la forza e la determinazione del mio carattere, molto forte: sono riuscito a diventare ancora più grintoso». Con la rete al Manchester City il capitano giallorosso è diventato il marcatore più anziano ad aver segnato in Champions League. «Quando fai gol e batti dei record, è una cosa gratificante - ha sottolineato Totti - Ti aiuta e ti stimola a fare le cose ancora meglio». In merito alla propria longevità, Totti ha svelato che «se arrivi fino a questo punto in queste condizioni vuol dire che sei un professionista esemplare. Non ho vizi, cerco sempre di fare del mio meglio, di mettermi a disposizione della squadra. E cerco di allenarmi un po' di più degli altri se ne ho la possibilità, dipende tutto da come sto fisicamente».

Per uno per cui la Roma significa «tutto quello che può desiderare una persona: passione, amore, gioia» riconquistare sul campo il traguardo della Champions League diventa ora l'obiettivo principale. «Per tanti anni non siamo riusciti a entrarci, ma penso che questa città e questa società meritino palcoscenici così importanti e prestigiosi - ha detto Totti - La Roma deve fare sempre bella figura in Europa, come spesso e volentieri ha fatto».

Totti ha ricordato poi il suo esordio, avvenuto il 28 marzo 1993 all'età di 17 anni. «Quando ho esordito a Brescia ero giovane, direi un bambino. Non capivo realmente che cosa volesse dire essere un giocatore professionista. Ora ho un'altra esperienza, un altro tipo di vita e un'altra mentalità. Ma posso dire che adesso è ancora più difficile rispetto ad allora». Tornando alla Champions League, «l'esordio fu in una serata molto particolare, la partita contro il Real Madrid l'11 settembre 2001 - ha ricordato Totti - quando ci furono gli attacchi alle Torri Gemelle». Difficile dimenticare anche il tracollo sul campo del Manchester United FC nei quarti dell'edizione 2006-07, con la Roma travolta 7-1 all'Old Trafford. «Nessuno si sarebbe mai aspettato un risultato di quel tipo. Poi era andata e ritorno, noi all'andata avevamo vinto in casa 2-1 e potevamo fare molti più gol». Il numero 10 ha invece due partite che gli stanno particolarmente a cuore.

«Il successo al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, quando affronti queste squadre che sulla carta sono più forti di te e riesci a giocartela alla pari - ha concluso l'attaccante giallorosso -. E la vittoria sul campo del Lione, che non perdeva non so da quanti anni in casa in Champions League».

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