Tour de France: dominio Kittel, terza vittoria in quattro tappe

"Tour de Kittel": terzo successo in tre volate per lo sprinter teutonico. Battuti per pochi centimetri Kristoff e Demare. Tutto invariato nella classifica generale, ma brividi per Froome che ha riportato botte ed escoriazioni dopo una caduta ad inizio tappa

Kittel ancora una volta vincente
Kittel ancora una volta vincente

"Al Tour ogni giorno è una battaglia", si sente sempre ripetere e ormai si è portati a pensare che si tratti quasi di una frase fatta. E, invece, chi la ripete in continuazione, torto non ha; una tappa all'apparenza innocua come quella verso Lille - che riporta la carovana gialla in Francia dopo la trasferta britannica - comincia col botto, o meglio con una caduta. A finire a terra sono soltanto in due, ma sono nomi che pesano: Bauke Mollema e, soprattutto, Chris Froome. Un po' di disattenzione, una brusca frenata e due che sono al Tour per fare classifica si ritrovano ad assaggiare l'asfalto.

Niente di grave, almeno all'apparenza: entrambi ripartono immediatamente, e quello messo peggio sembra proprio il capitano della Sky. Escoriazioni sulla coscia sinistra e botte a polso, gomito e spalla. Un Froome, forse nervoso e meno lucido di un anno fa, già finito a terra nello scorso Giro del Delfinato. Persino il rientro in gruppo non è agevole, reso complicato dall'Astana che, in testa al plotone, non tira a tutta ma nemmeno rallenta, con la scusa di contenere il distacco dai due che nel frattempo sono andati in fuga.

Mentre Froome e Mollema rotolavano sull'asfalto, infatti, andavano all'attacco Luis Matè (Cofidis) e l'inossidabile Voeckler (Europcar), stranamente ancora all'asciutto di fughe da lontano. Cadute a parte, il canovaccio si sviluppa identico a quello di ieri, con due uomini in avanscoperta e il gruppo ad inseguire con i canonici 2-3 minuti di ritardo. Voeckler regala al suo pubblico il solito spettacolino di smorfie e linguacce a favore di telecamera, mentre Matè va a prendersi l'unico punto messo a diposizione sul primo Gpm della giornata.

E, quasi a ribadire l'assunto inziale, nella breve discesa in pavé dopo il traguardo volante, il gruppo si spacca a metà. Fra gli attardati anche alcuni uomini di spicco, come Rodriguez e il leader della Omega-Pharma Kwiatkowski. Pochi istanti dopo, Maté fora e la sua fuga finisce lì, mentre Voeckler prosegue da solo, con il gruppo a poco più di 1 minuto di ritardo. L'inseguimento di chi si era staccato dura qualche chilometro, poi avviene il ricongiungimento anche perché il plotone di testa ha preferito non tirare pancia a terra. Il tentativo di Voeckler si spegne a 16 km dall'arrivo: il numero rosso di più combattivo nella tappa di domani non glielo toglie nessuno.

Resta giusto il tempo di preparare lo sprint, con un duello serrato fra Omega e Giant per lanciare al meglio i rispettivi velocisti.

A vincere è sempre lo stesso, anche se in maniera meno netta: Marcel Kittel centra il tris, davanti a Kristoff, partito troppo presto e beffato proprio negli ultimi metri, e il campione francese Demare. Chiudono la top ten due italiani: Cimolai e Oss.

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