Tragedia nel Lecce. Il fisioterapista muore come Astori

Fiorita si è spento nel sonno durante il ritiro. Nel 2019 aveva salvato un calciatore

Tragedia nel Lecce. Il fisioterapista muore come Astori
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Chissà cosa dev'essere passato nella testa del direttore generale leccese Pantaleo Corvino, che un dramma identico l'aveva già vissuto il 4 marzo del 2018 alla Fiorentina. Allora la morte si era portata via nel sonno il difensore centrale Davide Astori, stavolta è toccato a Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club giallorosso da oltre vent'anni. Proprio Corvino con l'allora presidente Rico Semeraro aveva assunto Graziano all'interno della società salentina nel 1999. Una tragedia che ha sconvolto calciatori e dirigenti del Lecce, in ritiro da giorni a Coccaglio per preparare al meglio la delicata sfida contro l'Atalanta che si sarebbe dovuta giocare stasera e invece rinviata per lutto a domenica (ore 20.45). Mossa inevitabile visto che i tesserati leccesi non erano in grado di approcciare la gara dopo aver scoperto a colazione che Fiorita era deceduto nel sonno. Una tragedia impossibile da immaginare solamente qualche ora prima, quando tutti insieme avevano trascorso una cena tranquilla e all'insegna di battute e sorrisi. Come al solito, perché Graziano era un uomo dalla battuta sempre pronta e che sapeva infondere allegria nella squadra. Fiorita aveva soltanto 47 anni e lascia la moglie Azzurra e i figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, attorno ai quali si sono stretti nelle condoglianze tanti personaggi del mondo del calcio.

Un dolore profondo e fortissimo che ha commosso molti dei protagonisti di altri club incrociati sui campi da avversari. Come dimenticare quando Graziano ebbe la prontezza di riflessi per salvare la vita al centrocampista Manuel Scavone durante un Lecce-Ascoli di Serie B di qualche anno fa. Era il primo marzo 2019, quando il fisioterapista si accorse che qualcosa non andava nel calciatore giallorosso accasciatosi improvvisamente a terra. Tempismo e lucidità che portarono Graziano a evitare che Scavone soffocasse, spostandogli la lingua ed evitando che ostruisse le vie respiratorie.

Fiorita era l'anima più verace e salentina del club. Lui nativo di Copertino e giallorosso nell'anima era diventato un punto di riferimento per tutti. Frase spesso abusata di fronte alla dipartita di una persona, ma in questo caso tremendamente vera. Un gigante dal cuore buono che lascia orfani un po' tutti in casa Lecce.

Proprio per lui i componenti della formazione giallorossa proveranno ad andare oltre i propri limiti per cercare di dedicargli tra qualche settimana quella permanenza in Serie A, alla quale Graziano per primo in queste ultime settimane difficili per la squadra non aveva mai smesso di credere.

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