Giorni caldi per il basket italiano. Fermo da mesi e con la stagione ormai in archivio, come invece non è accaduto in altre nazioni dove si è ripreso a giocare. Però alle prese con situazioni anche le più impronosticabili. L'ultima, ieri: Pozzecco e Sassari sono pronti a separarsi, stamattina l'ufficialità in una conferenza stampa durante la quale il presidente Stefano Sardara dovrebbe annunciare anche il nuovo coach della Dinamo. In pole ci sarebbe Jasmin Repesa, ultimo domicilio in quel di Milano dopo avere già guidato dalle nostre parti Treviso, Roma e Fortitudo Bologna. La sorpresa potrebbe essere invece Dejan Milojevic, 42enne tecnico assistente della Nazionale della Serbia che nelle ultime otto stagioni ha guidato il Mega Leks e per il quale pareva anche possibile un approdo in uno staff tecnico Nba. Comunque sia, l'addio al turbolento Poz giunge inatteso: contratto fino al 2022, pareva che tutto filasse per il verso giusto con Sardara. Poi, alcune differenti visioni sul mercato (la mancata conferma di Evans e, soprattutto, la scelta societaria di non puntare sul play Vasa Pusica, ritenuto l'ideale complemento di Marco Spissu, gioiello di casa) hanno portato alla situazione attuale: c'è chi dice che lo stesso Pozzecco arrivato a Sassari l'11 febbraio 2019, vincendo una Fiba Europe Cup e una Supercoppa italiana, perdendo inoltre una finale scudetto contro Venezia - sia attratto da un'esperienza all'estero e chi ha addirittura prospettato l'ipotesi che possa entrare a far parte dello staff di Ettore Messina all'Olimpia Milano. Difficile se non impossibile, pur se di questi tempi vale tutto.
Oggi, peraltro, è anche l'ultimo giorno in cui le società possono chiedere un riposizionamento in una categoria diversa rispetto a quella cui avrebbero sportivamente diritto. Detto che Torino (al momento di proprietà dello stesso Sardara, obbligato a cederla ormai a stretto giro di posta) è già stata indicata come diciottesima partecipante alla serie A1 2020/21, resta da capire cosa faranno Pistoia, Cremona e Roma: tutte e tre insieme a Pesaro, che però nelle scorse ore ha annunciato la propria permanenza al piano più alto hanno infatti lanciato nei giorni scorsi appelli e grida d'allarme. Se oggi non chiederanno l'autoretrocessione in A2, avranno poi tempo fino al 31 luglio per formalizzare la propria iscrizione fornendo le dovute garanzie. Di certo, dopo che lo scorso campionato ha proposto al via 17 squadre, si vorrà un numero pari.
In caso di bisogno, si attingerà pertanto al ranking di serie A2 stilato nelle scorse settimane da Lega Basket e Lega Pallacanestro: con Verona che ha fatto sapere di non essere interessata, potrebbero tornare in gioco Udine e Napoli.
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