Ultima goduria Inter: "Juve ko e Stramax meglio di Mourinho"

La sfida tra Juventus e Inter continua... Vale Rossi incorona il tecnico che fa sognare lo scudetto. Moratti avvelenato: "Arbitri, troppi errori. E uno è voluto"

StraMou trema. È arrivato Stramax, parola di Valentino Rossi che fa l'interista grillo parlante e il tifoso eccellente. E quando parla lascia la scia. «Stramaccioni meglio di Mourinho!!! Che bella partita» ha twittato con la goduria di un ragazzino. Che colpo per le inconsolabili vedove Mou che potrebbero obiettare: pure Mourinho ha vinto alla prima con la Juve (benché a San Siro, a Torino pareggiò). Ma è anche vero che, fra gli ultimi dieci allenatori di Moratti, solo Mou e Zaccheroni ci hanno preso alla prima. Stramaccioni aggiunge il carico da novanta di aver già intascato due derby. Alla faccia di spensieratezza e provincialismo, due termini che gli hanno fatto venire i nervi. Ecco, poveretto, ora non c'è da essere nei panni di Stramaccioni: il cuore interista batte spesso con ritmi incontrollabili, il saliscendi di sentimenti e convinzioni ha l'alternanza di successi e sconfitte. Ma Stramax si è guadagnato il suo spicchio di credibilità e quella mano fasciata, con la quale è uscito dallo Juventus stadium, causata da una botta tirata alla panchina dopo le scellerate divagazioni arbitrali, diventerà un simbolo del suo interismo, dell'appartenenza alla specie.

In Italia spesso si pensa vinca l'allenatore, più della squadra. Invece contano i giocatori, i campioni, i gol e il buon gioco. Poi il tecnico, sempre con buona pace delle vedove Mou. Ma contro la Juve anche il tecnico ha messo del suo: ha battuto Conte nella strategia tattica, ha creduto nella forza dell'Inter (il trio d'attacco) senza farsi macerare dal pensiero di controbattere la riconosciuta forza altrui (centrocampo), ha mantenuto freddezza nella gestione dei cambi. Tutto quanto fa buon allenatore. Che poi due intenditori come Sacchi e Bergomi alla vigilia lo abbiano incitato a giocare con trazione anteriore, è buon segno per la sua «spensieratezza» usata in senso positivo. Una «pensata» spensieratezza che, ha garantito Moratti, lo aveva fatto decidere già da qualche giorno. Stramax aveva dato la risposta giusta nel post partita con la Sampdoria: «Preoccuparci noi di giocare con tre punte? Semmai si preoccuperanno gli altri».

Il termine spensieratezza, usato da Marotta, è stato l'ennesimo grimaldello per riportare alla tensione le relazioni Inter-Juve: preso male da tutta la dirigenza. «In italiano ha un significato peggiore rispetto a quanto lasciato intendere a fine partita», ha sintetizzato il presidente che, magari, regalerà a tutti un vocabolario italiano per Natale. Poi ci si è messo anche l'arbitro. Stramax, che bontà sua ha ammesso di essere permaloso, non se lo è fatto passare sopra come vittoria, esaltazione e momenti di gloria avrebbero suggerito. A 36 anni si può sbagliare, ma con l'Inter «migliore rispetto a quanto pensassimo» (copyright Moratti-Stramaccioni) forse è meglio pensare in grande e guardare lontano. Vero che il popolo nerazzurro amerà questo furbesco esser cavaliere contro la Signora, ma oggi la squadra può liberamente, e spensieratamente, pensare allo scudetto. Basta non saltino per aria i tre attaccanti.

Il gioco dell'Inter è ancora lontano dall'essere Doc, ma nemmeno l'Inter di Mourinho lo aveva. Gli equilibri sono instabili e Moratti ha già disegnato il futuro immediato. «Dobbiamo pensare a un progetto e ricordare che la squadra è giovane ed ha bisogno di esperienza. Questa partita, una delle più belle tra le due società, è il risultato del lavoro del gruppo e di Stramaccioni che è molto bravo e sta facendo meglio di quanto tutti si aspettassero». Però il mondo Inter vuol evitare di tornare a far i conti con gli arbitri. Il presidente è stato duro: «Errori continui possono succedere. Non ce l'ho con la Juve. Ma bisogna fare molta attenzione, certi errori arbitrali non sono permessi. Non è questione personale con Tagliavento, ma il primo errore sul fuorigioco è grave, il secondo (il giallo mancato a Lichtsteiner ndr.) è voluto, ingiustificato».

Non siamo alle crociate ma all'avviso ai naviganti. Nuova Inter, vecchi problemi. E se Stramax non è Mou, va meglio anche per l'Inter. Si è guadagnato la stima dei giocatori. Per tutti ha parlato Zanetti: «Dimostra la personalità per come prepara le partite. E anche quando fa dichiarazioni dimostra di essere consapevole delle idee. Si è confrontato con il gruppo di noi vecchi: abbiamo capito il momento difficile e siamo ripartiti per portare avanti un nuovo progetto».

Il capitano parla come un dirigente, Stramax come un Mou rivisitato, Milito sembra rinato, Palacio è il nuovo che avanza e l'Inter l'unica vera antagonista della Juve. Progetto quasi perfetto: da qui allo scudetto. Intanto oggi Stramaccioni sarà al corso di Coverciano: in tanti lo guarderanno con occhi diversi. Magari spensierati, non spudorati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica