Vergogna. Non c'è un altro sostantivo. Vergogna di quel lancio di dollari, fasulli, finti, come sono fasulli e finti i tifosi che seguono la nazionale d'Italia e insultano Gigi Donnarummma, colpevole. Colpevole di che cosa? Di quale reato? Di quale delitto? Di accettare un'offerta di un club? Perché i soldi che gli avrebbe offerto il Milan non puzzano? Profumano, forse, di qualche essenza raffinata? Donnarumma è diventato il bersaglio di chi non capisce il football dei professionisti ma ne parla e ne discute come se si trattasse di un gioco da cortile, di affetti e di romanticismo.
Il Milan esisteva prima di Rivera e ha continuato a esistere e a vivere e a vincere dopo Gianni, il più grande calciatore italiano della storia. Il Milan esisteva prima di Van Basten e ha continuato a esistere e a vivere e a vincere dopo il più grande Marco, tulipano dorato. Così sarà, con Donnarumma, nel caso in cui.
Quei dollari gettati nell'aria ieri sera sono la vergogna di un popolo che vive di social e non meriterebbe nemmeno una riga di memoria. Gigi continui a fare il suo mestiere, continui a essere un campione, quale può essere, se si libererà di certe guasconate. Il resto puzza, quello sì. E poi, cari tifosi, lanciate dollari veri, non falsi. Come voi.
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