La verità nemica dell'epica. E di Maradona

Il Var avrebbe annullato il gol, cambiando la partita, l'eroe e una fetta di storia

La verità nemica dell'epica. E di Maradona

Gli inglesi, degni eredi della rivoluzione industriale, non si sono arresi neanche di fronte alla morte: «Where was VAR when we needed it most?», titolava ieri il Daily Star. E poi ancora, dal Sun al Daily Mirror, si perde il conto dei tabloid che hanno aperto con l'istantanea della Mano de Dios. Una ferita ancora aperta in terra d'Albione, che la tecnologia avrebbe potuto sanare. Se infatti allo Stadio Azteca di Città del Messico ci fosse stato il Grande Fratello, in quel lontano 1986, la storia sarebbe andata diversamente. Il VAR avrebbe annullato il vantaggio dell'Argentina per evidente fallo di mano, ammonendo Maradona. Forse sarebbero passati gli inglesi, e il mito di Diego stroncato sul nascere. Niente più epica, niente più leggenda. Nessuna vendetta per le Malvinas, nessuna rivincita dei deboli che, con un genio che può essere solo sudamericano o mediterraneo, scippano i potenti inglesi in mondovisione. I due gol più iconici della storia del calcio, la Mano de Dios e il Gol del siglo non si sarebbero mai manifestati. Solo la terra e non più il cielo, solo il profano e non più il sacro: Maradona torna umano, il mythos lascia spazio al logos.

È il trionfo della ragione e della verità, di quei moralisti che ancora oggi non danno tregua al Diego uomo. Di chi aggiunge sempre un peccato alla celebrazione di Maradona: «il più grande o uno dei più grandi, peccato che fosse ...» un drogato, un evasore, un amico di camorristi, un padre latitante, un populista. Maradona è stato arte e l'arte trascende le categorie morali, né è tenuta a rispettare il criterio di verità. Oggi siamo ossessionati dalla verità, crediamo con la verità di avere il controllo: siamo una società malata di controllo, che proprio per questo ha dimenticato la poesia e il mito. Con l'introduzione del VAR abbiamo ulteriormente ridotto lo spazio del mistero, dell'imponderabile e dell'irrazionale: certo la tecnologia in campo è stata anche un aiuto ai più deboli per contrastare l'arroganza dei più potenti, ma quanto ancora possiamo strozzare in gola quell'urlo liberatorio dopo un gol, quell'estasi semi-divina, in attesa che una macchina ci dica se e quando poter esultare?

Peter Shilton, il portiere di quell'Argentina-Inghilterra, ha affermato che Maradona «non si è mai scusato» per il gol fraudolento. Gli ha risposto Gaiscogne: senza quel gol, non ti conoscerebbe nessuno. E nessuno conoscerebbe quella partita. Avremmo avuto la verità, perso l'epica.

L'aveva già capito Nietzsche quando, in Al di là del bene e del male, scriveva: «Noi vogliamo la verità, ma perché non piuttosto la non verità? o l'incertezza? o persino l'ignoranza?». Forse aveva (pre)visto anche lui Maradona: al di là del bene e del male, al di là della verità.

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