Verstappen cresce e "umilia" re Hamilton. E la Ferrari torna quella del 2020: doppiata

Lezione alla Mercedes. Max e la Red Bull imprimono la svolta al Mondiale

Verstappen cresce e "umilia" re Hamilton. E la Ferrari torna quella del 2020: doppiata

Max Verstappen non si è accontentato di vincere. Ha voluto stravincere, dando a Hamilton l'illusione di essersi ripreso il trono e poi giustiziandolo a due tornate dalla fine dopo averlo rosolato a fuoco lento per una decina di giri dopo il suo secondo pit stop. Il gran premio di Francia potrebbe esser stato quello della svolta: su una pista dove la Mercedes aveva sempre vinto, la Red Bull si è presa la scena, vincendo anche con una sosta in più. Una vittoria di forza e una vittoria di strategia. Un'auto più veloce, un pilota perfetto dopo l'errore della prima curva, una strategia formidabile complice anche l'errore di una Mercedes che, pressata, comincia a commettere troppi errori. La svolta della gara l'ha infatti innescata proprio Toto Wolff, richiamando Bottas troppo presto per il pit. Un cambio che ha innescato quello di Verstappen, ma pure quello di Hamilton che aveva ancora gomme per restare davanti. Il cambio frettoloso lo ha costretto invece a rientrare in pista dietro a Max che, a quel punto, a 20 giri dalla fine ha deciso di azzardare con un secondo cambio gomme.

«Con queste non riesco a tenerlo dietro fino alla fine» ha detto Max al suo box. Una frase che sottolinea quanto sia cresciuto anche dal punto di vista mentale.

Ormai è un campione completo. Rientrato in pista a oltre 16 da Lewis ha recuperato fino alla zampata finale senza trovare opposizione da Bottas («Terribile, stasera Wolff fa firmare Russel», ha detto Rosberg a Sky) e dallo stesso Hamilton («Pensavo chiudesse la porta», la considerazione di Nico).

Peggio della Mercedes ha fatto solo la Ferrari tornata ai livelli dello scorso anno con i due piloti fuori dai punti, Leclerc addirittura doppiato e solo sedicesimo in quello che è il peggior piazzamento della sua carriera in Ferrari.

«Dobbiamo capire. Ci ha messo in crisi il surriscaldamento delle gomme. Soprattutto le anteriori. Non ci aspettavamo una gara così brutta. Una vera batosta», ha ammesso un Binotto decisamente depresso.

Un po' come Sainz e Leclerc che nulla hanno potuto. «Non ci aspettavamo di fare tanta fatica in gara. Macchine che abbiamo battuto di mezzo secondo in qualifica ci hanno rifilato due secondi al giro nel finale della gara», ha analizzato Sainz. Una Ferrari battuta da Red Bull e Mercedes ce la aspettavamo.

Una Ferrari battuta anche da McLaren, Alpha Tauri, Alpine e Aston Martin non era prevedibile anche nel peggior incubo notturno dopo una cena a base di funghi velenosi.

E ora nel mondiale Costruttori Norris e Ricciardo hanno preso 16 punti di margine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica